Home » Redazione Ecquo » energia, Politiche »

I conservatori britannici presentano il loro programma verde. Rinnovabili, risparmio ma anche nucleare

24 marzo 2010 0 commenti

In Europa le politiche ambientali sono ormai bipartisan: patrimonio condiviso. Ma questo non significa che siano identiche. Il Partito conservatore britannico, oggi all’opposizione ma favorito dai sondaggi per le prossime elezioni politiche di maggio, ha presentato un piano dettagliato per quello che ha definito “il più grande cambiamento nella politica energetica britannica dai primi anni Ottanta”. Il documento, intitolato “Rebuilding Security”, è stato presentato dal leader del partito, David Cameron, e dal ministro “ombra” dell’energia Greg Clark. E’ la visione tories dello sviluppo sostenibile.

David Cameron

David Cameron

I 12 punti chiave sono le azioni che un governo a guida conservatrice metterebbe subito in atto, e fra questi c’è la riforme della tassazione sui cambiamenti climatici per stabilire un prezzo base dei permessi per le emissioni CO2, poi l’attivazione di un piano per grandi investimenti nelle infrastrutture, nuovo impulso all’energia nucleare, accelerazione della sperimentazione delle tecniche di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS), promozione delle energie rinnovabili, elettrificazione dei trasporti per ridurre la dipendenza dal petrolio, creazione di una Green Investment Bank, cioè una banca per gli investimenti ecocompatibili, soglia garantita per la capacità elettrica e la sicurezza dei rifornimenti di gas, sviluppo di una rete intelligente per l’energia. Ogni sforzo sarà intrapreso per “smuovere gli investimenti necessari ad attuare queste riforme riducendo al minimo i costi per i consumatori”, ha aggiunto Cameron.

L’associazione Renewable UK, che riunisce i principali operatori nazionali delle energie rinnovabili, ha apprezzato il documento, che ha definito “un insieme di proposte costruttive, che costituisce una buona base per una roadmap dettagliata”. Plauso anche dalla Renewable Energy Association: “Le energie rinnovabili sono un tema importante nella proposte dei conservatori. Ci fa piacere vedere un impegno di portare al 15% la quota di energie ottenute da fonti rinnovabili”, ha commentato il direttore esecutivo, Gaynor Hartnell,. Entrambe le associazioni però sono perplesse sull’idea dei conservatori di abbandonare la “Renewable Obligation”, cioè il meccanismo che obbliga le società energetiche a ricavare da fonti rinnovabili una quota sempre crescente della propria energia.