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Cargo cinese si incaglia nella grande barriera australiana

5 aprile 2010 0 commenti

Una nave cargo carboniera del Cosco Group, il piu’ grande armatore cinese, si e’ incagliato sabato notte nella Grande barriera corallina australiana, a 70 chilometri a est della Great Keppel Island, paradiso ecologico sulla costa nord-orientale dello stato del Queensland, al largo della citta’ di Rockhampton. Trasporta tra 65 e 72.000 tonnellate di carbone caricate sabato nel vicino porto di Gladstone ed ha 975 tonnellate di petrolio a bordo. Il cargo navigava 9 miglia fuori rotta in un’area totalmente interdetta alla navigazione. L’allarme è stato lanciato solo deu ore dopo l’impatto con il Douglas reef. Potete trovare un video QUI.

La portacarbone Shen Neng 1

La portacarbone Shen Neng 1

Finora la perdita in mare e’ stata contenuta, ma secondo le autorita’ australiane la nave, Sheng Neng I, lunga 230 metri, potrebbe spezzarsi in due. In questo caso, il fragile ecosistema della zona rischierebbe la devastazione e si verificherebbe il piu’ grave disastro ambientale mai avvenuto in Australia. ”La situazione e’ seria perche’ c’e’ la concreta possibilita’ che la nave possa spezzarsi”, ha dichiarato la premier del Queensland, Anna Bligh, che ha annunciato l’apertura di un’indagine sul perche’ la nave si trovasse in una zona protetta e andasse a tutta velocita’. Al momento, ha aggiunto, la perdita di petrolio e’ limitata ad una striscia di 3 km. Bligh ha spiegato inoltre che ci vorranno giorni prima che ulteriori perdite possano raggiungere la terra ferma e che, con tutta probabilita’, potrebbero toccare le spiagge dello Shoalwater Bay National Park. ”Stiamo facendo ogni sforzo possibile per limitare l’impatto di questo incidente sulla Grande barriera corallina”, ha detto ancora la premier. Alcuni velivoli sono giunti da Rockhampton e stanno sorvolando la zona spargendo solventi chimici sulle macchie di petrolio.

Squadre di soccorso sono state allertate ad intervenire nel caso fosse necessario far evacuare i 23 membri dell’equipaggio. Per l’incidente l’armatore cinese rischia una multa di oltre un milione di dollari australiani (circa 680 mila euro), mentre il suo comandante, che in un primo tempo aveva negato la perdita di petrolio, un’ammenda da 220 mila dollari australiani. Una portavoce dell’Agenzia australiana per la sicurezza marittima ha affermato che una societa’ specializzata per i recuperi in mare, la Svitzer, e’ gia’ stata contattata dagli armatori cinesi della Sheng Nen I e un primo team di soccorso è giunto a bordo. Un rimorchiatore sta cercando di stabilizzare il cargo e un secondo giungerà questo pomeriggio.

La Grande barriera corallina australiana e’ uno degli ecosistemi a maggior rischio del pianeta. Da tempo i gruppi ambientalisti chiedono che per navigare nella zona sia obbligatorio l’uso di un pilota che conosca alla perfezione le secche affioranti, come quella in cui si e’ incagliato il cargo cinese. ”Se il carico finisse in mare, l’ecosistema locale sarebbe devastato”, ha detto Ian Herbert, vice presidente del Consiglio per la conservazione della natura, specificando che ”alcune specie coralline che circondano le isole di quell’area sono molto particolari”. Il leader dei Verdi Bob Brown ha definito ”inaccettabile” il fatto che la Sheng Neng I non avesse a bordo un pilota locale che conoscesse bene la zona.