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Caccia, è di nuovo battaglia sul federalismo venatorio

8 aprile 2010 0 commenti

caccia
Sulla carta la stagione durerebbe cinque mesi, ma che poi la stagione venatoria inizi a settembre per finire a gennaio, o a ottobre per finire a febbraio, lo potrebbero decidere le regioni, che potrebbero derogare sui diversi periodi a seconda della specie che sara’ possibile cacciare.

Andiano verso un “federalismo venatorio?” Su questo oggi la commissione Agricoltura alla Camera, in seguito allo stallo che si era creato, ha prima riaggiornato e poi rinviato a mercoledi’ prossimo la discussione sul testo della legge Comunitaria 2009 nella parte in cui norma rispetto all’attivita’ venatoria.

L’oggetto incriminato e’ l’articolo 43 – gia’ al centro di polemiche a Palazzo Madama – che ora galleggia tra chi lo vorrebbe portare avanti e chi invece (come gli ambientalisti) ne chiedono la testa: la proposta reintroduce, infatti, i paletti alla stagione di caccia, con il divieto dell’esercizio venatorio durante il periodo di nidificazione e nelle fasi della riproduzione, ma consentirebbe alle regioni di stabilire deroghe dietro il parere vincolante dell’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale).

Il presidente della commissione, Paolo Russo, dice che ”non servono i blitz di ambientalisti retro’ o di avifurbi” ma ”la capacita’ di scegliere le migliori risposte alle infrazioni che l’Europa ci contesta, ma anche di individuare le soluzioni per consentire una pratica millenaria come la caccia” che ”non ha bisogno di fondamentalismi”.

L’opposizione ritiene che dando piu’ potere alle regioni si potrebbe incorrere in ulteriori infrazioni comunitarie. ”Noi – osserva il capogruppo del Pd in commissione Nicodemo Oliverio – siamo
per lo stralcio delle norme”. La Lega vorrebbe togliere il parare vincolante dell’ Ispra, mentre per Elisabetta Zamparutti, dei Radicali, ”se passasse l’emendamento si continuerebbero ad aprire nuovi contenziosi con l’Europa”.

Ovviamente, si fanno avanti anche le associazioni che contestano l’uso delle deroghe. Il presidente di Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, si augura che ”il governo trovi una soluzione e il ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo lavori a una nuova mediazione”, ricordando che le deroghe sarebbero ”incostituzionali”. Per Danilo Selvaggi, responsabile istituzionale della Lipu, ”le deroghe regionali sono insostenibili” perche’ ”ogni regione tenderebbe all’ estensione della stagione di caccia”. Secondo Patrizia
Fantilli, responsabile dell’ufficio legale del Wwf Italia, ”l’ articolo 43 andrebbe soppresso dalla legge omunitaria” mentre per Antonino Morabito, responsabile nazionale fauna di Legambiente, e’ ”ovviamente inaccettabile che nell’anno internazionale dedicato alla natura si vada verso un provvedimento che porterebbe un paio di mesi di fucilate in piu”’.

Rispetto alla questione legata all’Ispra, il responsabile del Cra 16 dell’Istituto, Silvano Toso, rassicura sulla bonta’ dei pareri forniti che godono della ”massima accuratezza tecnica e scientifica”. Bisognera’, ora, aspettare mercoledi’ prossimo ma stando alle parole del presidente della commissione Russo, che intende ”dare un contributo dirimente”, l’obiettivo sara’ quello della ”salvaguardia dell’ambiente pur nel rispetto delle esigenze di tutti”.