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Cargo cinese arenato sulla barriera corallina: decisive le prossime 48 ore

8 aprile 2010 0 commenti

I prossimi due giorni saranno cruciali per ridurre al minimo i rischi di disastro ambientale provocati da un cargo cinese con 65.000 tonnellate di carbone, che sabato si e’ arenato nella Grande barriera corallina in Australia, rischiando di spaccarsi. Lo ha detto il ministro dell’ambiente Peter Garrett, che oggi ha ispezionato in elicottero la Sheng Neng 1 di 230 metri, che navigava a tutta forza a 15 km. dal canale destinato alle navi commerciali, aggiungendo che ci vorranno diversi giorni per trasferire su un’altra nave le quasi 1000 tonnellate di petrolio pesante dai serbatoi. Due rimorchiatori mantengono stabile la nave e la fuoriuscita di carburante da un serbatoio perforato nell’impatto e’ contenuta da una barriera galleggiante.

Il cargo Sheng neng N

Il cargo Sheng neng N

Le squadre di salvataggio hanno iniziato a trasferire il petrolio dentro la nave in serbatoi meno vulnerabili, per pomparlo in una chiatta in grado di contenere di 1500 tonnellate. Un volta completato il pompaggio, il fine ultimo e’ di disincagliare la nave e non e’ ancora stato deciso se scaricare almeno in parte le 65.000 tonnellate di carbone nelle stive. La perdita in mare di petrolio aveva subito causato una scia nera di circa 3 km, dispersa in parte da sostanze chimiche. Ispettori della sicurezza dei trasporti sono ancora a bordo per interrogare l’equipaggio su come la nave abbia deviato dalla rotta e si sia potuta incagliare in un’area ristretta della Grande barriera corallina, patrimonio mondiale protetto. La Grande barriera corallina e’ da decenni esposta ai danni del traffico commerciale e da tempo gli ambientalisti chiedono che le navi siano affidate a piloti che conoscono la zona. Il premier Kevin Rudd ha assicurato che il governo prende ”estremamente sul serio” ogni rischio alla Grande barriera, e ha annunciato che i ministri dell’ambiente e dei trasporti stanno elaborando nuove regole di navigazione.