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Giornata mondiale per la salvaguardia delle rane, ‘Save the frogs': “Già scomparse 200 specie”

9 aprile 2010 0 commenti

RanaFar crescere a livello mondiale la consapevolezza del problema dell’estinzione delle rane e degli anfibi in generale: questo l’obiettivo della seconda Giornata mondiale per la salvaguardia delle rane, in programma in paesi di tutti i continenti il 30 aprile.

 

 

 

Organizzato da ‘Save the frogs’, primo e unico istituto pubblico statunitense dedicato alla conservazione degli anfibi, l’’Annual save the frogs day’ vuole porre quella che ormai è una questione mondiale. “La popolazione mondiale degli anfibi si sta riducendo a tassi senza precedenti”, denuncia Kerry Kriger, fondatore di Save the frogs. “negli ultimi anni sono già scomparse fino a 200 specie”.

 

 

Problemi ambientali – “inclusi i cambiamenti climatici” – insieme a inquinamento, distruzione e perdita di habitat naturali, comparsa di specie invasive le cause dell’estinzione degli anfibi e le minacce per quelli che ancora popolano la Terra, spiega l’associazione. “La perdita di habitat è il fattore primario di minaccia per le rane”, spiega Kriger. Subito dopo ci sono inquinamento e pesticidi, che “stanno indebolendo il sistema di difesa immunitarie delle rane e in alcuni casi stanno modificando il sesso degli animali, trasformandoli da maschi a femmine”.

 

Kriger denuncia poi come l’estinzione degli anfibi “abbia ricevuto pochissima attenzione”, e ciò nonostante questa sia “uno dei principali problemi ambientali del XXI secolo”. L’auspicio di Save the frogs è quindi quello di riuscire “far crescere su scala mondiale la consapevolezza del problema”.

 

 

Il 30 aprile manifestazioni a sostegno della conservazione delle rane e di tutti gli anfibi negli Stati Uniti (Dallas, Chicago e Washington Dc, in Canada (Toronto), in Italia, in Nepal, Sudafrica e Australia. Tante le iniziative in programma: negli Stati Uniti proteste contro la catena di ristoranti messicani ‘Uncle Julio’s Rio Grande’, che offre rane però allevate in Cina e spesso infette da un fungo che rappresenta una specie invasiva per gli Stati Uniti.

 

 

Previsti poi concerti a favore delle rane, e letture di libri e testi che parlano di questa specie di anfibi. Una vera e propria promozione della ‘cultura della rane’ per aiutare a preservarla.