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Un inceneritore nel Parco Sud di Milano?

10 aprile 2010 0 commenti

Amsa, l’ex municipalizzata di Milano per la gestione dei rifiuti, oggi incorporata nella multiutility A2A, ha presentato a Regione Lombardia il progetto per un nuovo termovalorizzatore, da realizzare nel Parco Sud di Milano. L’impianto produrrà calore per oltre 20 mila abitazioni (al costo non proprio economico di circa 1000 euro/anno per un appartamento medio) ed energia per 100 mila, con un risparmio di emissioni da 75 a 90 mila tonnellate di Co2.

inceneritore

La lettera con la presentazione del progetto e’ stata recapitata anche ai sindaci dei Comuni interessati, quello di Milano Letizia Moratti, quello di Opera Ettore Fusco e di Rozzano Massimo D’Avolio. Le reazioni non si sono fatte attendere: ”il progetto deve essere ancora approvato. – dice l’assessore all’ambiente di Milano, Paolo Massari – Potra’ essere accolto solo se saranno messe in campo opere di mitigazione per quel che riguarda l’impatto sull’ambiente e sulla mobilita”’. ”La realizzazione di un nuovo termovalorizzatore – aggiunge – non dovra’ in alcun modo confliggere con le politiche di incremento della raccolta differenziata”. Per consentire la realizzazione dell’impianto dovrà essere modificata la normativa regionale che esclude la realizzazione di questi impianti in area sotto tutela paesaggistica.

Contrario all’inceneritore il primo cittadino di Rozzano Massimo D’Avolio, che e’ anche referente dei sindaci del Pd della provincia di Milano: ”non e’ possibile – dichiara – costruire nel parco Sud Milano cio’ che la citta’ non desidera, come il depuratore, il carcere o l’inceneritore”. ”Chiedero’ a Berlusconi – aggiunge Filippo Penati, capo della segreteria politica del Pd – di bloccare questa scelta scellerata”. ”Un nuovo impianto – stigmatizza Penati – anziche’ sostituirne uno piccolo e vecchio, scegliendo tra quelli gia’ esistenti. Avevo gia’ denunciato che sarebbe finita cosi’, complice anche Berlusconi che ha gettato nella campagna elettorale falsita’, paventando l’emergenza rifiuti nella provincia di Milano”.

Milano ha oggi un eccesso di 400 mila tonnellate di rifiuti urbani (che diventano 600 mila includendo i fanghi di depurazione), ma entro il 2011, per Legge, la Lombardia dovrà raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Oggi è al 45% e Milano “solo” (sebbene il dato sia ottimo per una metropoli) al 33%. L’inceneritore rischia quindi di essere un ostacolo oggettivo alla differenziata, o, se la differenziata sarà fatta comunque, di non avere nulla da bruciare.

(Alessandro Farruggia)