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Stretto di Messina: tornano le sentinellle antibracconaggio del Wwf

12 aprile 2010 0 commenti

9349362Le sentinelle anti-bracconaggio tornano di nuovo in azione. Riparte, infatti, il campo di sorveglianza per i rapaci sullo stretto di Messina organizzato dal Wwf Italia, da Associazione mediterranea per la natura e Nabu, da oggi al 23 maggio. E’ la 27esima edizione del campo sullo stretto di Messina e il bilancio di 30 anni di attivita’ di sorveglianza e’ entusiasmante: lo sforzo di migliaia di partecipanti in questi anni e’ stato ampiamente ripagato visto che il bracconaggio nel versante siciliano dello stretto si e’ drasticamente ridotto e gli uccelli che passano ogni primavera sono a poco a poco aumentati. Per decenni, riferisce il Wwf, ad aspettare i rapaci e le cicogne in migrazione ”c’erano solo i fucili dei bracconieri e in periodo di caccia chiusa, da appostamenti fissi in valichi montani e collinari, migliaia di falchi – protetti dalla legge – trovavano la morte”. Ma, ”grazie ai campi di sorveglianza, anno dopo anno, un numero maggiore di uccelli ormai riesce a giungere nei territori di nidificazione per riprodursi e le loro popolazioni si stanno lentamente riprendendo”.

Per questo, dice il Wwf, il campo sullo Stretto ripartira': il presidio dei volontari per sorvegliare le rotte sui Monti Peloritani, una delle rotte migratorie piu’ importanti per molte specie come falchi, albanelle, cicogne, aquile. Il campo sullo stretto di Messina e’ passato, infatti, da una fase di repressione del bracconaggio a quella fondamentale di prevenzione. Il Wwf teme che la situazione possa di nuovo regredire con i bracconieri di nuovo in azione. La migrazione dei rapaci e’ gia’ iniziata: gli esperti dell’associazione hanno gia’ avvistato dal 5 aprile oltre 500 rapaci, per la maggior parte falchi di palude, insieme ad alcuni passaggi ‘eccellenti, come il capovaccaio, l’aquila anatraia maggiore e ben 12 albanelle pallide, una specie considerata a forte rischio (appena 2.500 coppie in tutto il mondo)”. Nel 1984, primo anno di campo, si contavano 3.198 rapaci e 1185 colpi di fucile; sedici anni dopo, nel 2000 si contavano piu’ di 34.000 rapaci mentre gli spari erano scesi a soli 5. Ancora nel 2008, pero’, riferisce il Wwf, in giorni con forte passaggio di rapaci a bassa quota, ”si erano registrate alcune fucilate: i pochi bracconieri ancora attivi utilizzano nuove localita’ e case sparse nelle campagne rendendo complicate le attivita’ di controllo”. Nella primavera del 2009 i volontari avevano assistito ad una migrazione spettacolare, con ben 42.606 rapaci (il numero piu’ alto di sempre), dei quali oltre 38.469 Falchi pecchiaioli, la specie piu’ comune in migrazione.