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Caccia, in commissione via libera all’emendamento che consente l’allungamento del calendario venatorio

14 aprile 2010 0 commenti

cacciaCaccia vietata per ogni specie nel periodo migratorio e durante il periodo di nidificazione, e possibilita’ per le regioni di “posticipare i termini” dell’attivita’ venatoria previo parere “validante” dell’Ispra, l’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale.

Questi alcuni dei principi dell’ articolo 43 della Legge Comunitaria approvato dalla commissione Agricoltura della Camera. I deputati si sono divisi sull’emendamento presentato dal relatore, Isidoro Gottardo del Pdl, alla lettera ‘b’ del comma 2 (votato con ’21’ si’ e 17 ‘no’), mentre il resto del testo e’ stato votato praticamente all’unanimita': unici contrari i due membri dell’Idv.

Ecco dunque l’articolo 43 definitivo, per come e’ stato licenziato dalla commissione Agricoltura di Montecitorio con il voto di oggi. Il primo comma stabilisce che alla legge 157/92 sulla caccia si inserisce un comma 1bis in base al quale “lo Stato, le Regioni e le Province autonome, senza ulteriori oneri, adottano le misure necessarie per mantenere o adeguare le popolazioni di tutte le specie di uccelli previste dall’articolo 1 della direttiva 79/409 (la cosiddetta ‘direttiva Uccelli’, ndr)”. Cio’ “ad un livello corrispondente alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, tenendo conto delle esigenze economiche” e “facendo in modo che le misure adottate non provochino un deterioramento dello stato di conservazione degli uccelli e dei loro habitat” l comma 1 dell’articolo 43 della Legge Comunitaria, secondo il testo approvato dalla commissione Agricoltura della Camera, prevede inoltre l’aggiunta di un comma 7bis all’articolo 1 della legge 157/92 sulla caccia. In base al nuovo comma, “lo Stato incoraggia le ricerche, i monitoraggi e i lavori necessari per la protezione, la gestione e l’utilizzazione della popolazione di tutte le specie di uccelli previsti nell’articolo 1 della direttiva 79/409 (la cosiddetta ‘Direttiva Uccelli’, ndr)”. Per far cio’ “il ministro per le Politiche europee, di concerto con i ministri competenti, trasmette alla Commissione europea tutte le informazioni necessarie al coordinamento delle ricerche e dei lavori riguardanti protezione, gestione e utilizzazione delle specie di uccelli” previsti sempre dall’articolo 1 della ‘Direttiva Uccelli’.

Il comma 2 dell’articolo 43 aggiunge un comma 1bis all’articolo 18 della legge 157/92. Si stabilisce che “l’esercizio venatorio e’ vietato, per ogni singola specie, durante il ritorno al luogo di nidificazione, durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e delle dipendenza degli uccelli”. Al comma 2 dell’articolo 18 della 157/92 si aggiunge poi quanto previsto dall’emendamento presentato da Isidoro Gottardo, deputato del Pdl e relatore. Si stabilisce quindi che “fermo restando le disposizioni relative agli ungulati, le regioni possono posticipare i termini in relazione a specie determinate e allo scopo, e sono obbligate ad acquisire il preventivo parere di validazione delle analisi scientifiche a sostegno delle modifiche da apportare, espresso dall’Ispra, sentiti gli equivalenti Istituti regionali ove istituiti e riconosciuti dalla Commissione europea, al quale dovranno uniformarsi. Il preventivo parere dovra’ essere reso entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta”.

Il comma 3 dell’articolo 43 della Legge Comunitaria, secondo il testo approvato dalla commissione Agricoltura della Camera, istituisce poi un comma 4bis all’articolo 19bis della legge 157/92 sulla caccia. Si prevede che “le regioni, nell’esercizio delle deroghe, provvedono, nel rispetto di ‘linee guida’ emanate con Dpr, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni su proposta del ministro dell’Ambiente di concerto con il ministro delle Politiche agricole”.

Si cambia poi il comma 3 dell’articolo 20 della legge 157/92 sulla caccia, con un nuovo testo in base al quale “le autorizzazioni per le attivita’ previste dal comma 1 sono rilasciate dal ministro delle Politiche agricole su parere dell’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale (Ispra), nel rispetto delle convenzioni internazionali”. In base al nuovo comma 3 dell’articolo 20 della legge 157/92, “nel caso di specie di uccelli che non vivono naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli stati membri dell’Unione europea, il ministro delle Politiche agricole consulta preventivamente anche la Commissione europea”.

LA LIPU: UNA NORMA SBAGLITA CHE PRODURRA’ CAOS

“E’ una norma sbagliata sotto ogni profilo, foriera di danni alla natura e caos amministrativo. La norma che
estende la caccia creera’ danni e caos gestionale e non evitera’ la condanna comunitaria”. Lo afferma in una nota la Lipu-BirdLife Italia a proposito dell’approvazione in commissione Agricoltura della Camera dell’emendamento del relatore del Pdl, Isidoro Gottardo, che prevede l’estensione regionale della stagione venatoria. Questa norma, sostiene l’associazione, “rendera’ la situazione venatoria davvero ingestibile”. E piu’ nello specifico, denunciano gli animalisti, “sottoporra’ le regioni ad una tensione continua affinche’ propongano l’estensione della caccia, rendera’ l’Ispra oggetto di continue pressioni perche’ fornisca pareri positivi, stimolera’ la reazione del mondo ambientalista e animalista a promuovere ricorsi, impugnazioni, contenziosi”.Per la Lipu-Birdlife Italia, “il risultato finale e’ purtroppo pessimo e peraltro non servira’ neanche a chiudere il contenzioso con l’Europa, vista l’assenza, nell’articolo 43, di ogni riferimento al problema delle deroghe, ne’ ad evitare la condanna”. Ad ogni modo, “c’e’ ancora il tempo per rimediare: con buon senso- conclude l’associazione- il Governo cancelli quella norma, pensando alla natura, ai cittadini italiani, alla correttezza delle scelte politiche e amministrative”.

LEGAMBIENTE: ART43 UN REGALO DI MORTE

“Un regalo di morte fatto dalla maggioranza di governo, con la correita’ dell’Udc, alla natura e agli animali selvatici proprio nell’anno in cui l’Onu ha chiesto di fare di piu’ e meglio per la difesa della biodiversita’. Una vergogna per la quale Legambiente chiede al premier Silvio Berlusconi di intervenire per far cambiare in Aula la settimana prossima la scelta della maggioranza”.  “Nella sostanza- continua- il comma 2 lettera b) dell’articolo 43 della legge comunitaria 2009 approvato in XIII Commissione Agricoltura dai deputati di Pdl, Lega e Udc, con voto contrario di Pd e Idv, si puo’ definire un vero ‘comma avvelenato': partendo dalla necessita’ di rispondere alle numerose procedure d’infrazione aperte dalla Commissione Europea per troppa e cattiva caccia in Italia, la maggioranza di governo ha risposto inserendo nell’articolo 43 questo comma che, come il famoso cavallo di troia, toglie il limite certo del 31 gennaio alla fine della stagione di caccia e apre un enorme varco per chiedere ancora piu’ caccia in Italia, colorandolo di un mal interpretato federalismo che lascia alle singole Regioni la possibilita’ di scegliere specie e tempi a seconda dei… ‘gusti'”.  “Gli animali sono un patrimonio internazionale- conclude la nota di Legambiente- come e’ evidente per le specie migratrici che vivono in continenti diversi, e delegare alle Regioni queste scelte vuol dire o farlo solo in apparenza dovendo poi litigare con loro ogni anno per ‘imporre’ quello che lo Stato ritiene giusto (parere dell’Ispra) o abbandonare la sorte degli animali selvatici alle scelte differenti di venti regioni. In entrambi i casi, un gravissimo errore e un danno certo agli animali selvatici che gia’ subiscono una sempre maggiore mortalita’ per i continui cambiamenti territoriali e climatici e creare la norma nel 2010 per farne morire ancor di piu’ per il ‘divertimento’ di pochi e’ davvero sbagliato”.

RUSSO (PDL): SCONTENTO BIPARTISAN RISULTATO POSITIVO

Gli scontenti, che si posizionano sia sul fronte degli ambientalisti che su quello dei sostenitori della caccia, sono la testimonianza del lavoro positivo svolto dalla commissione Agricoltura e dal relatore Isidoro Gottardo”: cosi’ il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo sull’approvazione del sub-emendamento all’articolo 43 della legge Comunitaria.   “Se poi- aggiunge Russo- sara’ consentito alle Regioni, nel rispetto dell’ambiente e delle disposizioni europee, di concedere deroghe specifiche potremo ritenerci anche interpreti di un intelligente federalismo venatorio che pero’ trova una sintesi scientifica nazionale nell’Ispra”.  Intanto, conclude il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, “fino a quando il provvedimento oggi licenziato non giungera’ in Aula, resta al lavoro l’unico partito capace di produrre risultati senza atteggiamenti ideologici: quello della moderazione. Se dovessero pervenire ulteriori elementi utili alla tutela ed alla soddisfazione delle esigenze di tutti saremo pronti a prenderli in considerazione cosi’ come abbiamo fatto fino ad oggi”.

STELLA BIANCHI (PD): TESTO INACCETTABILE

Dalla commissione Agricoltura della Camera esce oggi un testo inaccettabile sul calendario venatorio”. Lo afferma in una nota Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Pd, secondo la quale “in un colpo solo, la destra commette tre errori”: in primo luogo “affida le regole sulla caccia alle Regioni, abbandonandole a una deregulation confusa e pericolosa”, poi “va contro le norme dell’Unione europea, esponendo l’Italia a una probabile procedura d’infrazione”, e infine “mostra disinteresse per il parere della  stragrande maggioranza dei cittadini, che in diverse occasioni si sono pronunciati contro la caccia”.  Il testo dell’organismo parlamentare, continua Bianchi, “non risolve l’urgenza di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze dei cacciatori, degli agricoltori e degli escursionisti ed è quindi un testo proifondamnete sbagliato”.

CATANOSO (PDL): IRRESPONSABILE FAR SPARARE PIU A LUNGO

“Dietro il paravento di una sindrome di azione si nasconde l’allargamento dei tempi di caccia: attenzione“. Lo afferma il deputato del Pdl, Basilio Catanoso, al termine dei lavori in commissione Agricoltura della Camera. Il testo prevede la possibilita’ per le Regioni di “posticipare i termini” dell’attivita’ venatoria, ipotesi alla quale Catanoso e’ stato l’unico del Pdl a dire ‘no’.  “Sarebbe irresponsabile consentire alle regioni di allungare i tempi di caccia”, afferma in una nota. “Mi auguro che l’errore compiuto oggi in commissione possa trovare rimedio nell’aula di Montecitorio, cosi’ come accadde l’anno scorso sullo stesso argomento”, continua Catanoso, secondo il quale se una simile cosa avvenisse, “eviterebbe di prestarsi al blitz che alcuni senatori hanno compiuto nei mesi scorsi mettendo di fatto in grave imbarazzo i deputati oltre che il Governo”.

BONELLI (VERDI): CON ARTICOLO 43 VIA LIBERA A MATTANZA

Con il prolungamento dei calendari venatori si da’ il via libera alla mattanza indiscriminata. Si tratta di una
decisione gravissima che fa arretrare il nostro Paese nella tutela della fauna”. Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi che
aggiunge: “Quello che si sta facendo passare nella legge Comunitaria e’ una vera e propria ‘fucilata’ alla difesa della biodiversita’, al mondo e dei diritti degli animali e mette nell’angolo quanti, anche nel centro destra si dichiarano animalisti. Si tratta di una scelta irresponsabile ed inaccettabile per un paese civile ed europeo”.  Per questa ragione, conclude Bonelli, “proporremo a tutte le associazioni ambientaliste, alle associazioni animaliste e a tutti i cittadini italiani, che in gran parte sono contrari alla caccia come dimostrano recentissimi sondaggi di mobilitarsi per contrastare una scelta scellerata che serve solo alla lobby dei cacciatori e degli armieri”