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Caccia, presidio delle associazioni a Montecitorio contro l’estensione della stagione venatoria

19 aprile 2010 0 commenti

caccia“Siamo in piazza anche nome delle decine di migliaia di persone che in queste ore hanno testimoniato la loro ferma opposizione rispetto alla norma della legge Comunitaria che concede alle regioni la facoltà di estendere la stagione di caccia oltre il 31 gennaio. Un fatto inaccettabile, tanto più nell’Anno internazionale della Biodiversità”.

 

Lo dichiarano, mentre è in corso il presidio davanti a Montecitorio, i presidenti delle associazioni Altura, Amici della terra, Animalisti Italiani, Associazione Vittime della Caccia, Cts, Enpa, Fare Verde, Greenpeace Italia, Lac, Lav, Legambiente, Lida, Lipu – BirdLife Italia, Memento Naturae, Mountain Wilderness Italia, No alla Caccia, Oipa, Vas, Wwf-Italia, che con una conferenza stampa hanno aperto il presidio contro “caccia no limits”, all’avvio della discussione generale sulla legge Comunitaria, nell’aula della Camera.

 

È una norma errata sotto i più svariati profili, come abbiamo già ampiamente dimostrato. Anzitutto – spiegano – creerà gravi danni ecologici, estendendo la stagione di caccia a intere popolazioni di uccelli migratori nel mese di febbraio, che è una fase straordinariamente delicata della vita biologica dei migratori”.

 

In quel periodo, infatti, “le specie migratorie intraprendono il lungo e già difficile viaggio verso il nord Europa, per raggiungere i luoghi di riproduzione. Abbatterli in quei momenti – scandiscono – significa abbattere i principali esemplari riproduttori e quindi arrecare un grave danno ecologico alla specie”.

 

Ma è una norma – insistono – che creerà anche una situazione gestionale insostenibile, perché le regioni saranno spinte dalle lobby venatorie a richiedere all’Ispra il parere per l’allungamento della stagione e l’Ispra a sua volta verrà sottoposto a forti pressioni perché tali pareri siano positivi”.

 

Il risultato – avvertono – sarà che, a fronte di probabili pareri negativi, è verosimile che alcune regioni raggireranno i pareri, come già accaduto con la caccia in deroga, con la conseguente pioggia di ricorsi, impugnazioni e contenziosi tra le parti. Insomma uno scenario estremamente negativo, da evitare in ogni modo”.

 

Ecco dunque – concludono nella nota congiunta – la nostra presenza qui in piazza, prevista anche per domani, martedì 20 aprile, quando avrà inizio la votazione finale della legge. Chiederemo ad ogni singolo deputato l’impegno certo a votare contro questa norma, per cancellarla dall’articolo 43 della legge Comunitaria, ed esprimersi a favore della natura, come concretamente dovrebbe correttamente avvenire nell’anno in cui si celebra, in tutto il mondo, l’importanza della biodiversità”.