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Appello degli scienziati: “Studiare a fondo il legame tra eruzioni e riscaldamento globale”

20 aprile 2010 0 commenti

ICELAND VOLCANOGli scienziati britannici lanciano un appello perché si indaghi meglio sull’eventualità che eruzioni vulcaniche, terremoti frane e tsunami possano essere scatenati dal riscaldamento globale. Aumenti significativi delle temperature atmosferiche del passato possono essere correlati a variazioni dell’attività geologica, secondo gli esperti.

 

 

L’ipotesi che il cambiamento climatico previsto per i prossimi decenni possa portare variazioni simili resta puramente speculativa, ma gli scienziati dicono che ci sono prove sufficienti per prendere sul serio la minaccia. Qualcuno ha già trovato collegamenti tra il cambiamento climatico e le cadute di rocce e le frane nelle regioni montuose.

 

Richard Betts, climatologo del Met Office britannico, spiega al quotidiano ‘The Guardian’ che “questa è una nuova area di ricerca accademica che ha implicazioni potenzialmente interessanti. In precedenza si riteneva che non ci fosse alcun legame tra il cambiamento climatico e questi eventi, ma è possibile ipotizzare che il riscaldamento globale aumenti la probabilità di alcuni di essi. Se in futuro avremo grandi cambiamenti del clima, allora nel lungo termine potremmo vedere degli impatti”.

 

Betts afferma che non c’è prova che il cambiamento climatico al momento abbia avuto qualche influenza sul disastroso terremoto cinese della scorsa settimana o sull’eruzione del vulcano islandese che ha lasciato a terra gli aerei in tutta Europa.

 

Secondo gli scienziati però il riscaldamento globale potrebbe avere un effetto sui rischi geologici, come i terremoti, a causa del modo in cui sposta grandi masse sulla superficie terrestre.

 

Lo scioglimento dei ghiacciai e l’aumento del livello delle acque degli oceani cambiano la distribuzione di grandi quantità di acqua, diminuendo o aumentando la pressione sul suolo. Queste variazioni di pressione possono aumentare le probabilità di rotture o spostamenti sismici. Secondo ricerche tedesche la crosta terrestre in alcune aree è così fragile che i cambiamenti della pressione superficiale causati ad esempio da una forte pioggia possono scatenare terremoti. Le variazioni dell’attività sismica sono già stati collegati alle tempeste tropicali, alle nevicate e alle maree.

 

In una serie di lavori pubblicati dalla Royal Society, Bill McGuire, capo di centro di ricerca sui rischi dell’University College di Londra, scrive “in relazione al cambiamento climatico antropogenico, i modelli e le proiezioni dei trend attuali puntano a un rischio accresciuto in relazione a uno spettro di rischi geologici e e geomorfologici in un mondo più caldo, mentre le osservazioni suggeriscono che l’aumento in corso delle temperatura media globale potrebbe già provocare una risposta rischiosa della geosfera”.

 

Lo scienziato aggiunge che “per migliorare la conoscenza e ridurre l’incertezza, serve un programma di ricerca mirato… Il panel scientifico Onu sul cambiamento climatico è vivamente sollecitato ad affrontare in maniera più esplicita in futuro le valutazioni sull’impatto del riscaldamento globale antropogenico sulla geosfera, insieme alle molteplici conseguenze potenzialmente rischiose”.

 

McGuire conclude che “a oggi non è stato identificato alcun aumento dell’incidenza globale dell’attività vulcanica o sismica… E’ possibile che la modulazione dei processi geologici potenzialmente pericolosi legati al cambiamento climatico antropogenico produca un segnale troppo piccolo per essere estratto dal rumore di fondo della normale attività geofisica, almeno nel breve e medio periodo”.