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Cdm: stop alle demolizioni e via libera al condono edilizio per la Campania

23 aprile 2010 0 commenti

Non solo la provincia di Napoli: è in arrivo una sospensione delle demolizioni e sostanziale condono edilizio, che includa gli abusi commessi entro il 31 marzo 2003, per l’intera regione Campania. In campagna elettorale lo avevano promesso il neo governatore della Campania, Stefano Caldoro e il ministro per le Pari Opportunita’, Mara Carfagna.  E il governo ha mantenuto la parola.

abusivismo

 

Lo schema di decreto _ che è stato ideato dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2004 che ha dichiarato illegittima la deliberazione della giunta regionale campana che aveva bloccato per la regione l’applicazione del condono edilizio del 2003 _ e’ di due soli articoli.

 Il primo prevede testualmente che ”al fine di fronteggiare la grave situazione abitativa nella regione Campania, e di consentire un’adeguata e attuale ricognizione delle necessita’ determinatesi dopo gli interventi della Corte Costituzionale successivi al 2003, sono sospese fino al 30 giugno 2011 le demolizioni di immobili destinati esclusivamente a prima abitazione, siti nel territorio della regione Campania, disposte a seguito di sentenza penale, purche’ riguardanti immobili occupati stabilmente da soggetti sforniti di altra abitazione e concernenti abusi realizzati entro il 31 marzo 2003”. Data dell’ultimo condono edilizio.
 In una prima versione del decreto si parlava solo della provincia di Napoli e il termine della sospensione delle demolizioni era maggiore: fino al 31 dicembre 2011. In piu’ rientrava in una sorta di decreto omnibus nel quale si sospendeva anche la procedura risarcitoria per gli ‘schiavi di Hitler’. Alla fine, nella maggioranza si arriva al compromesso: si stralcia la norma in un dl ‘ad hoc'; lo ‘stop’ alle ruspe dura poco meno, ma sara’ molto piu’ ampio. 

Per fortuna _ come voluto dal leghista Roberto Calderoli _ non riguardera’ le abitazioni nelle zone a vincolo paesaggistico,  e, non sarà possibile se gli immobili “mettono a rischio l’incolumita’ delle persone”.   I tecnici dei ministeri sottolineano il riferimento alla Consulta. E a spiegare il perche’ e’ il senatore Pdl Carlo Sarro secondo il quale la possibile riapertura dei termini del condono in Campania (perche’ e’ di questo che di fatto si tratta, per l’opposizione) e’ giustificata dal fatto che la precedente giunta Bassolino adotto’, nel 2004 e nel 2006, due provvedimenti poi dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale. In forza di quelle misure, poi bocciate dalla stessa Corte, aggiunge Sarro, si sarebbe ”impedito ai cittadini campani di presentare domanda di condono per gli abusi commessi prima del 31 marzo 2003, come invece previsto dalla sanatoria varata sette anni fa dal precedente governo Berlusconi”.

 Ma in una regione cosi’ devastata dal cemento selvaggio: causa di drammatiche frane come quelle di Ischia, la riapertura dei termini del condono scatena l’ira di Pd e Idv e degli ambientalisti.

Legambiente annuncia che impugnera’ il dl davanti alla Corte Costituzionale (”uno schiaffo alla lotta contro l’abusivismo”). Fai e Wwf si appellano affinche’,” in sede di conversione del decreto si ponga la dovuta attenzione all’equilibrio tra i due poteri, esecutivo e giudiziario. Si temono infatti  i possibili effetti a cascata che questo provvedimento potra’ determinare: si avanzeranno in altre parti del Paese richieste analoghe? Si favorira’ una spinta a compiere ulteriori abusi? Si aprira’ la strada a nuovi condoni edilizi?”.

L’ex governatore Antonio Bassolino non ha dubbi: ”La nuova maggioranza comincia male, facendosi approvare un condono edilizio dal governo amico”. “Il governo dei condoni _ attacca il responsabile green economy del Pd, Ermete Realacci _ non perde mai il vizio. Oggi dal Consiglio dei ministri arriva un segnale devastante nei confronti della lotta all’abusivismo edilizio, all’illegalita’, alle ecomafie”. La ”sanatoria degli effetti di una sentenza penale”, incalza il capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti, e’ ”un’amnistia mascherata”. Non solo: “Lo strumento del decreto e’ del tutto anomalo- attacca la Ferranti – visto che in questa situazione viola gravemente il principio della certezza della pena, genera pericolose sacche di impunita’ per pochi privilegiati, ed e’ uno schiaffo nei confronti dei cittadini onesti”. La sospensione, osserva il deputato Idv Antonio Borghesi e’ solo ”un regalo alla camorra”, il ”pagamento della cambiale” per il voto alle regionali.

Soddisfatti invece nel Pdl campano. “Ma quale condono. I cittadini campani _ replica il deputato Marcello Taglialatela _ grazie all’azione del Governo, potranno beneficare degli stessi diritti che hanno ottenuto tutti gli italiani.Nessun condono mascherato, quindi – osserva Taglialatela – e nessun favore all’illegalita’, ma semplicemente un intervento per restituire i diritti negati, e nulla di piu’, ai cittadini della nostra Regione”.

 Per il sottosegretario all’Economia e coordinatore campano del partito, Nicola Cosentino, “ciò che è contenuto nel provvedimento approvato quest’oggi dal Consiglio dei Ministri non è un colpo di spugna sugli abusi, né il disco verde al partito del mattone selvaggio, bensì – prosegue – un atto teso a mettere ordine nel gran disordine che si era creato in Campania, dove decine di famiglie si sono viste demolire la casa acquistata da truffatori senza scrupoli, o che credevano di aver già sanato”. Ed e’ l’occasione per ”mantenere fede alle promesse elettorali”. Appunto.

 

(a.farr.)