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In Italia emissioni di Co2 ancora in calo. Cresciute “solo” +4,7% rispetto al 1990

23 aprile 2010 0 commenti

ciminiera
L’Italia e Kyoto: da miraggio a obiettivo (forse) possibile, utilizzando tutti i meccanismi previsti dal protocollo. Dopo lustri di crescita, ora i dati  sono incoraggianti. Il quadro emerge dall’inventario nazionale sulle emissioni di gas serra presentato dall’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra). Potete trovare il rapporto _ in inglese _ QUI.

 

 Nel nostro Paese infatti le emissioni calano per il quarto anno consecutivo e le stime del 2009 parlano di un meno 9% rispetto all’anno precedente. Ma siamo ancora molto lontani dal -6.5% previsto dal Protocollo di Kyoto. Solo usando al massimo possibile i “meccanismi flessibili” potremmno farcela.

Da notare che per la prima volta c’è una riduzione anche delle emissioni prodotte dai trasporti su strada. Secondo Riccardo De Lauretis, responsabile della realizzazione dell’inventario, ”l’Italia puo’ raggiungere l’obiettivo del protocollo di Kyoto”: al 2008 le emissioni sono 541 milioni di tonnellate, come dire +4,7 rispetto al 1990 (anno di riferimento per trattative climatiche) e 60 milioni di tonnellate sopra il target.

Il 2009 dovrebbe andare ancora meglio: la stima e’ di 496 milioni di tonnellate. Potremmo essere a un meno 4,1% al 2009, con un calo che potrebbe sfiorare il 9% in due anni. Una riduzione che secondo l’Ispra e’ anche influenzata dal rallentamento delle economie globali che per esempio hanno sottratto, spiega De Lauretis, circa il 30% del volume d’affari alle industrie del cemento e dell’acciaio.

La distanza da Kyoto e’ ancora molta: i debiti potranno essere compensati dall’aiuto fornito dalle foreste per 10 milioni di tonnellate l’anno, altri 15 milioni di tonnellate dai progetti di cooperazione, e la parte mancante dall’acquisto di crediti sul mercato delle emissioni. La situazione attuale delle emissioni italiane registra – secondo l’inventario nazionale – per il 2008 un decremento (rispetto al 2007) del 2%. Mentre, nel 2008 per la prima volta si riducono le emissioni da trasporto su strada passando da 120,1 milioni di tonnellate nel 2007 a 115,3 nel 2008. In ogni caso dal 1990 a oggi, il settore dei trasporti registra l’incremento piu’ elevato pari a piu’ 20%, seguito soltanto da quello della produzione di energia (piu’ 16%). E la diminuzione delle emissioni diventa piu’ evidente se si raffrontano le serie storiche.

Tra il 1990 e il 2008 le emissioni hanno avuto, globalmente, un incremento del 4,7% (passando da 517 milioni di tonnellate a 541) a causa soprattutto della crescita di quelle dovute alla CO2 (anidride carbonica) pari al 7,4% nello stesso periodo. I ritardi maggiori del nostro Paese sono nel settore residenziale e dei servizi, dove tra il 1990 e il 2008 c’e’ stato un incremento del 10,5% di emissioni, e nella gestione dei rifiuti dove – a fronte di una riduzione del 39% di emissione nei paesi Ue – l’Italia taglia soltanto il 7,4%.