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Clima: in forte crescita l’acidificazione degli oceani

24 aprile 2010 0 commenti

Le emissioni di anidride carbonica comportano un aumento senza precedenti dell’acidificazione degli oceani con conseguenze a lungo termine ancora tutte da determinare sulla vita nei mari. Secondo uno studio del National Research Council Usa sponsorizzato dell’Accademia americana delle scienze, la modificazione chimica degli oceani è un problema mondiale sempre più grave. Senza una riduzione sostanziale delle emissioni di Co2 generate dall’uomo e senza un controllo dei gas a effetto serra in atmosfera, gli oceani diverranno sempre più acidi, secondo il rapporto. Le conseguenze di questo fenomeno sulla vita nei mari non sono ancora determinati, ma ci si può attendere che molti ecosistemi verranno modificati, afferma il Nrc.

Come funziona lo scambio atmosfera-oceano della co2 (fonte: università del Maryland)

Come funziona lo scambio atmosfera-oceano della co2 (fonte: università del Maryland)

Il programma nazionale Usa di lotta contro l’acidificazione degli oceani è un passo positivo verso un coordinamento degli sforzi per capire il fenomeno e reagire, sottolinea il comitato. Gli oceani assorbono circa un terzo della Co2 prodotta dalle attività umane, riducendo il ph dell’acqua e provocando una serie di reazioni chimiche vanno sotto il nome di acidificazione, dice il Nrc. Dall’inizio della rivoluzione industriale il Ph medio delle acque degli oceani è diminuito di 0,1 unità, passando da 8,2 a 8,1, aumentando l’acidità.
I modelli informatici prevedono un calo ulteriore del ph tra 0,2 e 0,3 unità fino a fine secolo. Il tasso di cambiamento del ph oceanico è senza precedenti negli annali da centinaia di migliaia di anni, sottolinea lo studio.  Le ricerche sugli organismi marini rivelano che l’abbassamento del ph ha effetti sulla fotosintesi, l’assorbimento dei nutrimenti oltre che sulla crescita, la riproduzione la sopravvivenza di alcune specie. Le conseguenze più spettacolari sono state verificate sulle conchiglie dei molluschi e sullo scheletro dei coralli, composti di carbonato di calcio, che registrano un netto rallentamento della crescita, e su alcune forme di plancton. La capacità dei diversi organismi di adattarsi alla maggiora acidificazione è sconosciuta, ma secondo lo studio ci saranno vincitori e perdenti ecologici, e l’equilibrio della vita degli oceani è destinato a cambiare.