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Amianto e rifiuti radioattivi, Frosinone vittima delle ecomafie

27 aprile 2010 0 commenti

amiantoUna vasta area di oltre 70.000 mq e 187 tonnellate di amianto sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Frosinone. Sull’area, nel Comune di Villa Santa Lucia, sorgono 15 capannoni la cui copertura è costituita da lastre “eternit”, composto da amianto in matrice compatta, ovvero cemento-amianto.

 

I capannoni, sottoposti a sequestro preventivo, mal conservati e in stato di abbandono, sono risultati nella quasi totalità pericolanti. L’azione di sequestro eseguito dalle Fiamme Gialle si è resa indispensabile considerata la massiccia concentrazione di amianto, stimata in circa 11.000 mq, del peso complessivo pari a 187 tonnellate, e la pericolosità ai fini dell’inquinamento ambientale.

 

L’amianto in forma “friabile” è il più pericoloso, poiché anche deboli sollecitazioni permettono il rilascio di milioni di fibre cancerogene nell’ambiente, causando un pericoloso inquinamento dell’area ed il conseguente rischio per la salute pubblica, in virtù della collocazione, a ridosso del sito, di diverse abitazioni.

 

Nell’area sono custoditi anche 7 cavalli della razza in via di estinzione Pony di Esperia per i quali il pm inquirente ha disposto l’identificazione tramite microchip. È stato comunque autorizzato l’accesso al sito da parte di personale specializzato per la cura e la necessaria assistenza agli animali.

 

L’ennesima azione operativa a tutela dell’ambiente fa parte di un’articolata attività finalizzata all’individuazione dei siti ad alto rischio ambientale disposta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, tesa alla salvaguardia dei paesaggi e dell’ambiente ciociaro e della salute dei cittadini. L’attività, non ancora conclusa, ha già portato il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone a denunciare un soggetto responsabile di violazioni di natura penale ed amministrativa in materia di tutela ambientale.

 

MATERIALE RADIOATTIVO TROVATO IN UNO STABILIMENTO

 

“Materiale radioattivo tra i rifiuti raccolti da due camion per la raccolta ad Alatri, in provincia di Frosinone, e rilevati direttamente all’interno dello stabilimento Saf di Colfelice dai rilevatori dello stesso stabilimento.Rappresenta un fatto gravissimo al quale i tecnici del nucleo Nbcr dei vigili del fuoco e dell’Arpa Lazio stanno valutando la reale natura del materiale pericoloso. Vi e’ immediatamente da ricercare la provenienza e chi intende smaltire tali rifiuti in tale modo irregolare, rifiuti che potrebbero essere di tipo ospedaliero, senza l’utilizzo di aziende specializzate che provvedono al loro ritiro ed incenerimento”. E’ quanto dichiara Piergiorgio Benvenuti, presidente di Fare Ambiente Lazio.

 

E’ necessario, secondo benvenuti, “risalire al piu’ presto all’esatta natura del materiale, e come lo stesso possa essere finito tra i rifiuti urbani. E’ necessario procedere con indagini a piu’ ampio spettro, perche’- aggiunge- non sfugge a nessuno che episodi analoghi sono sempre piu’ frequenti nella nostra come in altre regioni del Paese. Attivita’ illegale che significa riduzione dei costi di smaltimento in una discarica non autorizzata, ed in molti casi vi e’ proprio la criminalita’ organizzata dietro i traffici di rifiuti pericolosi che- conclude il presidente di Fare Ambiente- determinano grandi vantaggi economici per tali organizzazioni ed al contempo disastri ambientali e pericoli per la salute pubblica”.