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Rifiuti elettronici: arriva (finalmente) il decreto 1 contro 1

28 aprile 2010 0 commenti

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Sarà la volta buona? Sarebbe in arrivo in tempi brevi, entro i primi venti giorni di maggio, il decreto ‘uno contro unò che di fatto consente a chi acquista un nuovo apparecchio elettronico di lasciare al negoziante il vecchio evitando al consumatore di avviarsi alle ‘isole ecologichè messe a disposizione dei Comuni. Una attesa durata cinque lunghi anni.

Adesso, sembra che il chilometrico iter si sia concluso. Il decreto attuativo per l’obblighi di ritiro di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) da parte dei distributori, spiega Massimo Atelli, capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente, “e’ in registrazione alla Corte dei Conti. Ha finito il percorso e appena avra’ il via libera della Corte dei Conti finira’ su Gazzetta Ufficiale. Grossomodo potrebbe essere pubblicato attorno al 20 maggio”.

Se non ci saranno imprevisti, a cinque anni di distanza dalla norma che lo prevedeva, vedrà dunque la luce quell’insieme di norme che in sostanza permetteranno di lasciare il vecchio apparecchio che si desidera cambiare al distributore che sarà ‘abilitatò per legge a raccogliere rifiuti che oltre che ingombranti sono anche, potenzialmente, tossici. Il punto centrale del decreto 151 è l’obbligo per le aziende produttrici di organizzare e gestire un sistema per il riciclo dei
prodotti immessi nel mercato e giunti a fine vita.

Ma anche i distributori di questi apparecchi sono deputati a ritirare gratuitamente i Raee dai consumatori in occasione di un nuovo acquisto equivalente: questo ritiro gratuito degli apparecchi da parte del distributore è però subordinato all’entrata in vigore di uno specifico decreto attuativo. Che dopo 5 anni dovrebbe dunque vedere la luce fra meno di un mese. Il provvedimento è ritenuto necessario soprattutto per la crescita impressionante dei rifiuti elettrici o elettronici, vecchi pc, telefonini, macchinette digitali ecc.: il tasso di aumento dei ‘Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettronichè a livello mondiale è calcolato in +5% all’anno, tre volte più alto di quella dei rifiuti normali.

Se nel corso del 2009, in Italia sono state raccolte complessivamente 193mila tonnellate di Raee, il che porta la media di raccolta pro-capite a 3,21 kg per abitante, il nostro paese deve inoltre fare i conti con una media europea di sei e un obiettivo che prevedeva di raggiungere i quattro chilogrammi.

Fino al varo del decreto attuativo del ministero dell’Ambiente il problema centrale per i Raee è quello della raccolto, di fatto affidata alla buona volontà dei cittadini che si devono recare nelle isole ecologiche dei comuni o chiamare, ove possibile, le società comunali addette alla gestione dei rifiuti. Difficile che lo si faccia per un apparecchio poco ingombrante, dal vecchio cellulare al pc ormai desueto, calcolando che il servizio ha un costo e bisogna garantire la presenza a casa nella fascia oraria indicata dagli addetti. La soluzione consiste quindi nel non costringere i cittadini a cercare il luogo dove gettare il vecchio apparecchio ma nello ‘smaltirlò di pari passo con l’acquisto di uno nuovo.