Internet, nuovi media e reti sociali per l’ambiente. A Terra Futura l’esplorazione della tematica con il “Words World Web”
I nuovi media, le reti sociali (ci) aiuteranno a salvare il mondo? Detta così, può sembrare l’ennesima variazione su un tema ormai antico: la speranza che dalle tecnologie arrivino le risposte che oggi non sappiamo dare alle domande più inquietanti sul futuro del pianeta, stravolto da una crisi ambientale e sociale senza precedenti. La domanda diventa però pertinente, e anche promettente almeno in via potenziale, se ai nuovi media e alle reti sociali non si chiedono miracoli, bensì un contributo intelligente alla formazione di nuovi punti di vista sul mondo e migliori e più completi flussi d’informazione. A Terra Futura, nella sezione denominata “Words Word Web (parole, pianeta, rete)”, è prevista un’articolata esplorazione di questo importante snodo culturale e politico.
L’obiettivo dichiarato è “fare il punto su come i nuovi media possono essere messi al servizio della costruzione di un nuovo mondo possibile”. Il programma (provvisorio) include convegni, presentazioni di libri, eventi e proposte che spaziano dalla riflessione sulla democrazia nel web a esercitazioni di comunicazione, fino a dimostrazioni su modi diversi di avvicinarsi al cibo, al riuso, al viaggio.
E’ una proposta ambiziosa, che ha il pregio di proporsi di attirare pubblici diversi: gli attivisti e i cittadini più attenti a ciò che si muove in direzione di “un mondo diverso possibile”, ma anche i semplici curiosi, disposti magari a cambiare il proprio stile di vita e di consumo ma ancora poco allenati a farlo, e anche i bambini, per i quali sono previste “esercitazioni specifiche”.
I tre convegni principali toccano temi centrali: “Green Marketing e Green Washing”, “Web e democrazia”, “Social Mob”. Nel primo caso si torna su un tema tuttora irrisolto: la sfida di Terra Futura, fin dall’inizio, è quella di fare breccia nel mondo delle imprese (e delle istituzioni pubbliche) con un approccio ambientalista che ha però, almeno in Italia, un debole retroterra culturale: perciò la scorciatoia del “Green Washing” è particolarmente diffusa: ci si dà una spennellata di verde e si lascia tutto come sta.
C’è un conflitto latente, su questo fronte, fra imprese (ed enti pubblici) e consumatori critici, anche quando in tutti vi sia buona fede, perché un quesito di fondo attende ancora una risposta convincente: fino a che punto il sistema delle imprese, cresciuto secondo l’ideologia dell’incremento continuo dei consumi, ha una “cultura” compatibile con la “nuova economia” da costruire?
Il portale Ecquo sarà presente all’evento nella persona di Lorenzo Guadagnucci, che modererà l’incontro “Green Marketing e Green Washing” di venerdì 28 maggio dalle 11.30 alle 13.
Fra i relatori di “Web e democrazia” è annunciata la “star” Derrick De Kerckhove, teorico della comunicazione di fama internazionale, e sarà interessante ascoltare il suo giudizio in una fase storica segnata dall’esplosione dei social network ma anche dalla preoccupante crisi del giornalismo tradizionale (ne parleranno anche due addetti ai lavori come Marco Pratellesi e Vittorio Zambardino).
La frontiera del “Social Mob” è forse la più avvincente di questi tempi: la circolazione di informazioni e notizie altrimenti invisibili è ormai una realtà, come la possibilità di aggregare numeri importanti di persone e anche di organizzare eventi politici e sociali di vasta portata (dallo sciopero dei migranti ai raduni del “popolo viola”).
Le aspettative, rispetto ai social network, sono grandi: una nuova cultura deve affermarsi e c’è un senso comune consumista e portato alla passività da trasformare, perché altrimenti il mondo non si cambia. E tanto meno si salva. Per il momento si tratta di capire quale aiuto è lecito attendersi da ciò che a Terra Futura hanno scelto di chiamare “Words World Web”.
(di Lorenzo Guadagnucci)