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Marea nera, la perdita di greggio è cinque volte quella stimata

29 aprile 2010 0 commenti

Louisiana Oil Rig ExplosionDi male in peggio. La perdita di greggio dalla piattaforma della Bp espolosa e affondata giovedì scorso e’ ben più grave di quanto previsto. Probabilmente cinque volte peggiore.

 

 

A confermarlo ieri sera, quando era ormai notte in Italia, e’ stata il vice ammiraglio della Guardia Costiera Mary E. Landry. “Secondo le rilevazioni della National oceanic and atmosferic administration (Noaa) _ ha detto _ la perdita potrebbe essere di cinquemila barili al giorno invece dei mille sinora stimati”. Una catastrofe.
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Bp per ora non conferma, ma per bocca di Doug Suttes, direttore delle operazioni di emergenza, sottolinea che la valvola semiautomatica da 450 tonnellate che doveva chiudere automaticamente il pozzo “almeno parzialmente ha funzionato, altrimenti la perdita sarebbe stata ben più grande” e che le operazioni dei robot sottomarini, che non sono riusciti a bloccare la perdita, “hanno evidenziato una terza falla, molto probabilmente recente”. Il che significa che la pressione del flusso di petrolio e’ ancora talmente alta da causare nuove rotture. Anche questa una pessima notizia.
 
 
 
Ieri pomeriggio alle 4.45 locali la Guardia costiera ha avviato il primo incendio controllato di una porzione della marea nera. L’operazione e’ andata bene ma la superficie era limitata e sara’ ripetibile solo dove il greggio raggiunge un certo spessore. Stime parlano del 3-8 per cento della superficie contaminata. Poco, pochissimo.
  
 
Louisiana Oil Rig ExplosionLe avanguardie della marea nera erano giunte all’alba di stamani a sole 16 miglia dal delta del Mississipi. Entro venerdì’ notte toccheranno le coste, dove si stanno disponendo le benne in plastica per cercare di ridurre il danno. Ma orami nessuno si illude più': le coste, le colonie di uccelli marini, le foreste di mangrovie e le coltivazioni di ostriche e gamberetti verranno colpite in pieno. Sara’ un altro disastro ambientale. L’ennesimo regalo della civilta’ del petrolio.
 
(di Alessandro Farruggia)