Nave dei veleni, il procuratore antimafia Grasso rassicura: “Nessuna prova della presenza nel mare della Calabria”
“Attualmente non esiste alcun fatto concreto che dia prova di presenza di rifiuti pericolosi nei mari della Calabria”. Ad affermarlo, praticamente all’unisono, sono stati oggi a Bologna il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti Gaetano Pecorella e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, parlando del caso mediatico delle cosiddette ‘navi dei veleni’ scoppiato in Calabria, in occasione del convegno intitolato ‘La gestione integrata del ciclo dei rifiuti: tra realtà industriale ed ecomafia’ in corso oggi a Bologna.
“Bisogna capovolgere il problema nel senso che bisogna accertare prima l’esistenza dell’inquinamento e del pericolo per la salute pubblica e poi arrivare alla fonte” prosegue Grasso, precisando che, al contrario, “se si capovolge questo percorso il problema diventa insolubile e si creano danni al turismo e all’economia”. Secondo Grasso, inoltre, per la fuga di questi allarmi non giustificati dalle prove concrete “bisognerebbe usare di più gli articoli del codice penale sulla diffusione di notizie false e tendenziose che sono entrati un po’ in disuso.