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La BP ammette: sì, pagheremo i costi della bonifica

3 maggio 2010 0 commenti

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Verrebbe da dire: e ci mancava pure il contrario. Ma in un mondo globalizzato nulla è scontato e così va salutata positivamente la decisione della BP che si è impegnata ad accollarsi “tutte le spese necessarie e appropriate” per la bonifica della fuoriuscita di greggio causata dall’affondamento di una sua piattaforma nel Golfo del Messico. In un comunicato il colosso petrolifero britannico ha accolto di fatto la richiesta dell’Amministrazione Obama di far fronte ai costi del disastro ambientale che sta investendo le coste della Louisiana. L’amministratore delegato della Bp, Tony Hayward, ha confermato che la sua compagnia “è assolutamente responsabile delle operazioni di ripulitura e onorerà tutte le richieste di risarcimento legittime”.

L\'intervista di Hayward alla NBC

In un’intervista alla Nbc, Hayward ha spiegato che il suo gruppo si sta anche preparando allo «scenario peggiore» di un’operazione di bonifica che richieda due-tre mesi. Inoltre ha annunciato che una cupola sottomarina di contenimento per fermare la fuoriuscita ( i realtà tre “scatoloni” di acciaio e cemento) sarà montata “tra sette ed otto giorni”.

“La Bp si assume la responsabilità della risposta al fuoriuscita di greggio dalla Deepwater Horizon, provvederemo a ripulire”, si legge nella nota del gruppo. Il colosso petrolifero si è impegnato a valutare “in modo sollecito” tutte le domande di risarcimento she, se giustificate, saranno rapidamente soddisfatte. In questo senso la Bp ha fatto sapere di aver istituito “un solido processo per gestire le richieste” che prevede anche un numero verde attivo 24 ore su 24. Ogni richiesta sarà assegnata a un supervisore che la valuterà e, se opportuno, la liquiderà, salvo che non si tratti di grandi cifre che richiedono verifiche supplementari. Tra le voci per la Bp è pronta a pagare ci sono “le valutazioni sull’impatto e la misure per arginare e bonificare» la marea nera, i danni alle proprietà e alle persone causati dal greggio, le perdite commerciali e altre perdite contemplate dalle leggi e dai regolamenti applicabili”.

L’IRAN: SERVE UNA MANO?

Dopo la diplomazia del ping pong dei tempi di Nixon avremo la diplomazia della marea nera? Due paesi che si confrontano sul nucleare con Usa e Iran proveranno a parlarsi e a collaborare attraverso strade inusuali? Una compagnia petrolifera statale dell’Iran ha offerto il suo aiuto all’arcinemico americano per contenere la marea nera del Golfo del Messico e cos “prevenire un disastro ecologico”. Haidar Bahmani, direttore generale della National Iranian Drilling Company, citato dal sito del ministero del petrolio della Repubblica islamica, quinto produttore petrolifero mondiale, ha detto: “I nostri esperti dell’industria petrolifera possono contenere la perdita nel Golfo del Messico e prevenire un disastro ecologico in quella parte del mondo”.