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L’Europarlamento si schiera contro il commercio di legname illegale

5 maggio 2010 0 commenti

Legno1Stop al commercio di legname illegale. Ieri 49 dei 68 membri della commissione Ambiente del Parlamento europeo hanno votato perche’ in Europa venga vietato il commercio di legname raccolto illegalmente e prodotti derivati, e per garantire la trasparenza dei prodotti del legno lungo tutta la filiera produttiva. “Il Parlamento ha dato oggi un segnale forte, ribadendo con fermezza che e’ il momento di agire e di fare scelte responsabili, in linea con le esigenze di tutela e conservazione delle risorse naturali- dice Massimiliano Rocco, responsabile Traffic e Timber Trade del Wwf – dobbiamo riuscire a rendere illegale l’importazione e il commercio in Europa di legname raccolto illegalmente. Per questo, occorre promuovere un sistema di controlli che dia a tutti i cittadini europei la certezza di acquistare prodotti legali, che non provengono da processi di deforestazione”.

Per il 93% dei cittadini europei intervistati per un sondaggio nel 2009 “e’ importante che legname e prodotti derivati venduti in Europa siano prodotti e commercializzati in maniera legale- aggiunge Massimiliano Rocco, responsabile Traffic e Timber Trade del Wwf Italia- dopo anni di ritardi e’ ora che le istituzioni europee rispondano in maniera adeguata a questa richiesta e si assicurino che l’Europa faccia la propria parte per combattere il commercio di legname illegale sul proprio mercato e per contribuire alla tutela delle foreste entro i propri confini o all’estero”. Oggi “possiamo ancora intervenire per invertire la tendenza distruttiva attuale- dice Rocco- e conservare per le generazioni future le ultime foreste naturali del nostro pianeta e contribuire ad arrestare i cambiamenti climatici”. Dopo il successo di ieri, il Wwf chiede al resto del Parlamento Europeo e ai ministri dell’Agricoltura di “raggiungere un accordo sulla legislazione piu’ efficace per combattere attivita’ illegali nel settore del legno e per proteggere le foreste, la biodiversita’ e le comunita’ locali in tutto il mondo”.