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Caccia, approvato il nuovo calendario venatorio: dieci giorni in più per sparare, ma solo ad alcuni uccelli

13 maggio 2010 0 commenti

cacciaPer i cacciatori sarà possibile imbracciare la doppietta e sguinzagliare i segugi dieci giorni in più l’anno. Il Senato ha ieri infatti approvato definitivamente disegno di legge comunitaria senza modifiche rispetto al testo licenziato da Montecitorio: il ddl, tra l’altro, prevede la possibilità di allungare il calendario della caccia, che potrà concludersi il 10 febbraio e non più il 31 gennaio.

 

 

La decisione, però, sarà presa a livello regionale e dovrà essere sottoposta al placet dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale e riguarderà la caccia solo di particolari specie di uccelli: marzaiola, fischione, porciglione, gallinella d’acqua.

 

Critiche diverse associazioni ambientaliste, che già nei mesi scorsi, durante la stesura del dispositivo in Parlamento, avevano aspramente criticato alcuni emendamenti che miravano ad allungare ulteriormente il calendario.

 

Secondo la Lega italiana protezione uccelli si tratta di “un articolo in gran parte ottimo, che rilancia le politiche di tutela della natura in Italia riducendo la stagione di caccia e salvaguardando le specie in declino, ma che prevede un’insostenibile possibilità di deroga per dieci giorni di caccia a febbraio, sebbene molto teorica”.

 

“La legge comunitaria approvata definitivamente al Senato mantiene un grave strappo alla legge 157/1992, vista la possibilità, pur molto teorica e sottoposta a parere vincolante dell’Ispra, di estendere la caccia in deroga al massimo ai primi dieci giorni di febbraio. In effetti – continua la Lipu – non è immaginabile che l’Ispra, che già si è dettagliatamente espresso contro ogni ipotesi di caccia a febbraio, per serie ragioni di tutela degli uccelli migratori e in genere della fauna selvatica, possa concedere un parere favorevole a eventuali richieste regionali”.

 

Per Legambiente il ddl ha “ribadito la priorità della tutela della fauna rispetto all`esercizio venatorio e le Regioni dovranno autorizzare solo una caccia strettamente conservativa.

 

Ora la palla passa alle Regioni, chiamate a dare prova del loro senso di responsabilità rispetto alla difesa della natura e alla stesura dei calendari venatori, con il Ministero dell`Ambiente che dovrà attentamente vigilare”.