Home » Redazione Ecquo » Apertura, energia, Inquinamento, Mare »

Marea nera: minitassa di Obama sui petrolieri. Un centesimo in più a barile

13 maggio 2010 0 commenti

barack-obama-white-house

Un centesimo di dollaro a barile di greggio a carico delle compagnie petrolifere per finanziare la lotta contro l’inquinamento da petrolio: lo propone al Congresso degli Stati Uniti il presidente Barack Obama, mentre il greggio della piattaforma Deepwater Horizon continua ad inquinare senza sosta il Golfo del Messico. Si tratta di un primo passo, piu’ simbolico che altro, ma la decisione conferma la determinazione dell’inquilino della Casa Bianca, sempre piu’ irritato dall’atteggiamento della Bp, mentre rimangono minacciate le coste di Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida perche’ nessuno sa come chiudere il rubinetto di greggio, a circa 1.500 metri di profondita’.

Attualmente la tassa in questione e’ pari a otto centesimi a barile e se la proposta sarà approvata dovrebbe quindi passare a nove, cioe’ un aumento del 12,5%, per poi raggiungere i 10 centesimi nel 2017. Non solo: Obama propone di aumentare fino a 1,5 miliardi di dollari anche il tetto massimo di intervento del fondo anti-marea nera, con la quota destinata agli indennizzi che passerebbe dai 500 ai 750 milioni di dollari.

Al Congresso, intanto, uno dei deputati piu’ agguerriti, il californiano Henry Waxman, ha lanciato nuove pesanti accuse alla Bp, basandosi su documenti ritrovati dalla commissione d’inchiesta parlamentare. La compagnia petrolifera avrebbe riconosciuto che la valvola principale aveva un grosso problema idraulico nei giorni precedenti l’incidente alla piattaforma, e non sarebbe stata in grado di impedire al metano di penetrare nel pozzo, provocando verosimilmente la catastrofica esplosione. Secondo la Cbs, infine, almeno sei delfini morti sono stati ritrovati in questi giorni sulle coste della Louisiana, del Mississippi e dell’Alabama, ma nulla conferma per il momento che il loro decesso sia legato alla marea nera. A prima vista sulle carcasse dei mammiferi marini non c’erano tracce di greggio ma saranno le analisi, attualmente in corso, a stabilirlo con certezza.