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Marea nera: ancora un fallimento dei tentativi di bloccare la falla

15 maggio 2010 0 commenti

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Niente da fare. L’ultimo tentativo di bloccare la falla principale era quello di inserire un tubo di gomma dura ma flessibile di 6 inches (15 centimetri) nel tubo di acciaio da 21 inches (53 centimetri) che sta riversando migliaia e migliaia di tonnellate di petrolio nel Golfo del Messico: l’obiettivo era utilizzare il piccolo tubo per aspirare una parte del greggio in uscita.

Ma anche questo sustema _ discutibile in quanto non poteva essere risolutivo _ è fallito. Ad annunciarlo in ua confrenza stampa è stato il ministro dell’interno americano Ken Salazar. “Stami erano vicino ad inserire il tubo _ ha detto ai giornalisti in una conferenza stampa _ ma hanno avuto un problema, hanno urtato qualcosa e hanno dovuto ricominciare daccampo. Ci riproveranno nel pomeriggio (tarda note in Italia. Ndr)>. Siamo daccapo quindi, con in mano quasi zero riultati dato che è sì stata chiusa nei giorni scorsi una delle falle, ma il flusso di greggio resta invariato.

E LA TRANSOCEAN ORA PUNTA A GUADAGNARCI

Chi pensa che chi inquina debba pagare dovrebbe prepararsi – come sempre _ ad una lunga e incerta battaglia. Steven Newman, presidente della Transocean _ la ditta proprietaria della piattafoma della Bp che è esplosa e affondata _ testimoniando davanti alla Camera dei raoppresnetati ha infatti detto che la sua azienda presenterà una istanza presso una corte di Huston per contenere a 27 milioni di dollari la sua responsabilità civile per l’incidente. Considerando che la Transocean è assicurata per la sua piattaforma e che si attende di ricevere 560 milioni di dollari per la perdita dell’infrastruttura, questo significa che per effetto del disastro potrebbe intascare 533 milioni di dollari, cioè quasi quando si attendeva di guadagnare nel contratto di tre anni con la Bp.
E’ una ipotesi paradossale, una vera beffa, ma Newman ha sostenuto che le responsabilità ambientali sono della Bp, che il contratto tra loro e il gigante petrolifero le cita esplicitamente, e si è chiamato fuori. per fortuna se il giudice di Huston dovesse risocontrare che ci sono state delle negligenze o delle reponsabilità da parte della Transocean allora la richiesta di un “tetto” ai risarcimenti salterebbe. E anche la Trasocean sarebbe, come è giusto che sia, responsbaile in solido di fronte alle oltre 100 cause già presentate e al conto che il governo presenterà per l’inquinamento del Golfo.

(alessandro farruggia)