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Marea nera: primo successo della Bp. Limitato, ma forse è la volta buona

17 maggio 2010 0 commenti
La perdita ripresa da uno dei ROV, i robot sottomarini

La perdita ripresa da uno dei ROV, i robot sottomarini

Per ora funziona: dopo i primi due tentativi falliti sabato e poi nella notte tra sabato e domenica, ieri il terzo tentativo di inserire un tubo flessibile nella falla principale del pozzo della Bp per poi avviare il pompaggio del petrolio in superficie ha avuto successo. “Il sistema di aspirazione è stato inserito _ ha annunciato il vicepresidente operativo della Bp, Kent Wells _ e ora stiamo pompando una parte del flusso“.

Well non ha detto quanto greggio si riesce a portare in superficie, e quindi si presume che sia ancora poco. “Lentamente _ ha ammesso Wells _ aumenteremo la percentuale di greggio pompato, ma ci vorrà il suo tempo se non vogliamo aspirare anche acqua marina, il che rischierebbe di creare clatrati di metano (ghiacci di metano, come accadde nel primo tentativo. Ndr) e far bloccare di nuovo tutto. O magari far sfilare ancora il tubo dal pozzo”.

Nella migliore delle ipotesi si spera di catturare con questo sistema i tre quarti della perdita. Sembra poco, ma è la premessa per l'”uccisione” del pozzo”. Se infatti si riuscirà a ridurre significativamente il flusso in uscita, “entro 7-10 giorni” si potrà poi cercare di soffocare il tubo che perde ha spiegato la Bp in una conferenza stampa tenutasi domenica (nella notte tra domenica e lunedì in Italia) a Houston, in Texas, la sede della sua filiale americana.

“L’operazione soffocamento” sarà delicatissima. Il dirigente della multinazionale britannica ha detto che per chiudere il pozzo la Bp intende ‘sparare’ nei prossimi 7-10 giorni fanghi pesanti attraverso le cosiddette ‘choke and kill lines’ del pozzo, fino a bloccare la valvola principale, il cosiddetto Blowout Preventer (Bop). Il Bop verrebbe poi sigillato in maniera definitiva con del cemento, grazie ad una pressione dall’alto superiore a quello del petrolio che fuoriesce. Wells ha aggiunto che un dispositivo di controllo della valvola, che secondo alcune fonti sarebbe difettosa, e’ stato ritrovato e riportato in superficie. L’intenzione della Bp e’ di riprogrammarlo elettronicamente in modo da gestire le valvole e le linee del pozzo che lo ‘soffocheranno’ e lo ‘uccideranno’. Se tutto andrà bene, naturalmente. Il che a meno 1525 metri di profondità nel Golfo del Messico, non si può mai dire in anticipo.