In Islanda l’assenza di alberi e la caduta abbondante delle ceneri della nube vulcanica potrebbero rivelarsi una combinazione pericolosa per gli uccelli che nidificano sul terreno. A sottolineare il rischio è Marco Gustin, responsabile ‘Specie ricerca’ della Lipu, Lega italiana protezione uccelli, che ha spiegato le possibili ripercussioni, sulla fauna in Islanda della nube di ceneri del vulcano Eyjafjallajokull.

“In Islanda – precisa Gustin- la nube può distruggere i nidi degli uccelli costruiti sul terreno nel caso in cui non ci fosse luce a sufficienza oppure nel caso in cui le ceneri cadessero sul suolo, in abbondanza e in maniera violenta. Infatti, dal momento che la flora islandese è caratterizzata dall’assenza di alberi, gli uccelli depongono le uova nella tundra. Un altro problema legato alla nube sono i rumori dell’eruzione, che potrebbero portare gli uccelli ad allontanarsi dai propri nidi, abbandonandoli”.

“Non è accertabile, invece -conclude l’esperto della Lipu- il reale danno che questa nube può provocare sui voli migratori, in quanto le ceneri si trovano ad un’altezza elevata, mentre gli uccelli volano a quote più basse, se non particolari specie che volano a centinaia di metri di altezza per superare barriere montuose tipo l’Himalaya”.