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Commissione europea: “Trasformare i rifiuti urbani in energia rinnovabile”

19 maggio 2010 0 commenti

3342-RifiutiOgni anno in Europa si accumulano 88 milioni di tonnellate di rifiuti urbani biodegradabili che, se venissero gestiti in modo ottimale, ”produrrebbero benefici economici e per l’ambiente stimati tra 1,5 e 7 miliardi di euro”.

Lo sostiene la Commissione europea che ha deciso di dare un nuovo impulso alla gestione dei rifiuti organici – alimentari, di cucina o del giardino – affinche’ gli Stati membri possano sfruttare appieno il loro potenziale sotto forma di energia rinnovabile e materiali riciclati.

Tra le strategie piu’ promettenti che Bruxelles suggerisce figurano la prevenzione dei rifiuti organici e il trattamento biologico con produzione di compost e biogas. In questo modo potrebbe essere conseguito circa un terzo dell’obiettivo che si e’ fissato l’Ue al 2020 in materia di energie rinnovabili nei trasporti, utilizzando il biogas ricavato dai rifiuti organici.

Se poi tutti i rifiuti organici fossero trasformati in energia si coprirebbe circa il 2% dell’obiettivo globale europeo per le energie rinnovabili. Ma soprattutto – precisa la Commissione europea – migliorando il trattamento biologico dei rifiuti ”si eviterebbero emissioni di gas a effetto serra al 2020 per circa 10 milioni di tonnellate di equivalenti CO2”.

Il commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, nell’annunciare l’iniziativa ha indicato che si puo’ e si dovrebbero trarre piu’ benefici dai rifiuti organici, seguendo le migliori pratiche.

Tra queste c’e’ l’introduzione di sistemi ottimali di raccolta differenziata, e alcuni sistemi molto efficienti – scrive Bruxelles – ”esistono gia’ in Austria, Germania, Lussemburgo, Svezia, Belgio, Olanda, nella Catalogna (Spagna) e in alcune regioni italiane”.

Esperti comunitari precisano che le regioni del Nord d’Italia sono piu’ avanzate nella raccolta differenziate conpunte in Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige, anche se esistono aree di eccellenza per la raccolta differenziata anche nel Sud, ad esempio in numerosi comuni della Campania.

Secondo gli ultimi dati di Legambiente tra le 1.284 amministrazioni italiane che hanno raggiunto i migliori livelli di raccolta differenziata, quasi il 54% e’ costituito da centri minori con l’86,1% al Nord, il 10,7% al Sud e il 3,2% al Centro.