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Marea nera, grazie al tubo di aspirazione recuperati 2000 barili al giorno

19 maggio 2010 0 commenti

marea neraLa British Petroleum ha annunciato di riuscire a recuperare 2.000 barili di petrolio al giorno grazie a un tubo, lungo 1,6 km, inserito nel pozzo che riesce a catturare parte del greggio che fuoriesce dalla falla nel Golfo del Messico.

Con un comunicato, Bp annuncia che il volume di greggio recuperato ogni giorno è il doppio rispetto a quello delle prime ore dell’operazione. Secondo BP la perdita sarebbe di circa 5mila barili al giorno, ma secondo stime indipendenti, basate sulle immagini sottomarine, la fuga di greggio è nettamente superiore, anche di dieci volte. L’Università della Florida, ad esempio, valuta che la fuoriuscita si aggiri intorno ai 26 mila barili al giorno, mentre altre stime arrivano fino ai 70 mila.

LA NOAA: ENTRO 8-10 GIORNI LA MAREA NERA IN FLORIDA

Intanto crescono le preoccupazioni delle autorita’ americane per il possibile aggancio da parte della Loop Corrent, una forte corrente sottomarina che dal Golfo del messico va verso la Florida, della marea nera. Lo ha affermato un’esperta del Noaa durante una conferenza stampa dedicata all’argomento. ”La vicinanza della parte sud est della macchia alla corrente indica che la probabilita’ che il petrolio venga agganciato sta crescendo – ha spiegato Jane Lubchenco – in questo caso la marea raggiungera’ lo stretto della Florida entro 8-10 giorni”. Secondo i dati presentati, il grosso della marea e’ a decine di chilometri dalla corrente, che va ad agganciarsi alla corrente del Golfo, ma la parte sud, costituita da frazioni leggere e da catrame, e’ molto piu’ vicina. Il Noaa posizionera’ oggi dei sensori nell’area per monitorare piu’ da vicino la situazione. Nel frattempo cresce la preoccupazione per gli animali che popolano l’area colpita dal disastro, soprattutto per le tartarughe. Le cifre ufficiali riportate dal New York Times parlano di 156 esemplari gia’ trovati morti dal 30 aprile, un numero molto superiore alla media per il periodo, anche se le autopsie effettuate sulle carcasse non hanno ancora spiegato le cause dei decessi. Ancora maggiori problemi potrebbero esserci nei prossimi giorni, quando le uova deposte dalle tartarughe nell’area si schiuderanno e i piccoli inizieranno a nuotare nelle acque contaminate.