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Marea nera, in pericolo le Tartarughe Marine

19 maggio 2010 0 commenti

Louisiana Oil Rig ExplosionThelma è una tartaruga marina di Kemp che vive al Padre Island National Seashore, in Texas. Nel 1980 le uova di questa tartaruga erano state portate nel parco nazionale dal Messico, in seguito all’esplosione della piattaforma Ixtoc 1 che riversò nel Golfo del Messico milioni di litri di petrolio distruggendo l’habitat delle tartarughe.

Ora Thelma è di nuovo a rischio, un altro disastro ecologico minaccia il suo habitat. I funzionari del Fish and Wildlife Service hanno infatti comunicato che dal 30 aprile, 10 giorni dopo l’esplosione della Deepwater Horizon, sono state registrate le morti di 156 tartarughe marine, la maggior parte delle quali della stessa specie di Thelma. Anche se non è certo che la causa sia il petrolio, il numero è molto più alto del normale per questo periodo dell’anno, circa 100 di più.

Per capire quello che sta succedendo, le tartarughe sono state dotate di una radio satellitare che, nel caso dovessero spiaggiare, manderà un segnale agli scienziati, preoccupati per il futuro della specie.

Oltre a Thelma il petrolio sta minacciando però tantissime altre specie, dai delfini ai granchi reali, e la National Oceanic and Atmospheric Administration è stata costretta ad estendere il divieto di pesca nelle acque del Golfo del Messico. La situazione si fa dunque sempre più delicata.

MAREA NERA IN LOUISIANA

Intanto una massa di petrolio fangoso ha cominciato a toccare le coste paludose della Louisiana, mentre cumuli di catrame appiccicoso sono stati ritrovati a Key West, in Florida. Le autorità stanno ora cercando di determinare se il catrame provenga dalla piattaforma della Bp.

Le notizie peggiori provengono però dal delta del Mississippi, nel sud della Louisiana, dove una spessa massa di petrolio marrone sta penetrando nelle paludi. Se queste venissero distrutte dalla marea nera, si potrebbero avere enormi perdite economiche per l’industria ittica della zona.