La piattaforma petrolifera norvegese Gullfaks C, nel Mare del Nord, è stata parzialmente evacuata ieri pomeriggio dopo un’improvviso salto di pressione in un pozzo di perforazione. L’incidente, in una struttura che fa parte del gruppo petrolifero norvegese Statoil, è considerato “grave” dall’azienda, dalle autorità di vigilanza e dagli ambientalisti. La piattaforma è operativa dal 1990 e pompa giornalmente 70 mila barili di petrolio.

“A causa di una fluttuazione di pressione _ spiega Eskil Eriksen, portavoce della Statsoil _ è saltata una delle due barriere: abbiamo dovuto mettere in funzione la valvola di sicurezza, il cosiddetto blowout preventer, e abbiamo controbilanciato il flusso iniettando anche fluidi nel pozzo. Al tempo stesso abbiamo in via precauzionale evacuato 89 dipendenti della piattaforma, che erano considerati non essenziali. Sulla piattaforma rimangono attualmente circa 140 dipendenti “.

”È una situazione grave”, ha dichiarato Inger Amda, portavoce dell’autorità norvegese di sorveglianza del settore petrolifero. “C’è un alto rischio di incidente se si perdesse il controllo dell’altra barriera di protezione”. Statoil ha spiegato che si sta lavorando alacremente per ripristinare la situazione ma che potrebbero servire “alcuni giorni” per ritornare alla normalità. “Non ci sono stati feriti, né danni alla piattaforma o perdite di petrolio dal pozzo”, ha spiegato comunque il portavoce Gisle Johanson. per risolvere il problema: nel frattempo la sicurezza è affidata ad un unico ‘blowout preventer’.

Anche il gruppo ambientalista norvegese Bellona ha definito l’incidente “grave”: “Questo è un altro esempio che dimostra che la sicurezza sulla piattaforma continentale norvegese non è sufficiente”, ha detto il suo leader, Frederic Hauge. L’autorità di vigilanza del settore petrolifero ha convocato i vertici della Statoil per fare un bilancio.