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Commissione europea: meno bagni e docce brevi, necessario ridurre consumi d’acqua

24 maggio 2010 0 commenti

acquaCarenza e siccita’: la Commissione europea ha reso pubblico un rapporto dei due volti più drammatici della risorsa idrica. Si tratta del dossier ‘2012 Water Scarcity and Droughts – Policy Review’ dove si passano al setaccio le azioni adottate dagli Stati membri nella lotta alla carenza idrica e alla siccita’.

Secondo la Commissione in molte aree dell’Unione e in particolare in quella mediterranea, l’equilibrio tra domanda di acqua e risorse idriche disponibili ha raggiunto un punto critico: la penuria di acqua e la siccita’ sono diventate sfide cruciali aggravate dalla tendenza dei cambiamenti climatici.

Alcuni Stati membri registrano fenomeni permanenti di scarsita’ di acqua in tutto il territorio e il problema non e’ limitato solo ai Paesi del Mediterraneo. Ad esempio nella Repubblica ceca ci sono zone colpite con frequenza da carenza idrica e la Francia e il Belgio hanno registrato fenomeni di eccessivo sfruttamento delle falde acquifere.

Anche se, a onor del vero, nell’ultimo anno in alcune parti dell’Europa del sud le precipitazioni sono state più intense rispetto ai rovesci scarsi degli anni precedenti, non sarà possibile arrestare l’eccessivo sfruttamento delle scorte europee del nord, notoriamente non eccelse, e invertire il trend in atto.

Secondo la Commissione serve un impegno piu’ incisivo a cominciare da una efficace politica di tariffazione dell’acqua, misure concordate di promozione dell’efficienza e del risparmio idrico. Sono queste le condizioni che potranno permettere all’ Europa di disporre di acqua a sufficienza e di qualita’ adeguata a soddisfare le esigenze degli utilizzatori e ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.

La Commissione europea ricorda che da anni esercita pressioni affinche’ gli Stati membri adottino politiche in questo campo, per quanto riguarda le tariffe, il miglioramento degli strumenti di gestione idrica, misure in materia di efficienza e risparmio idrico, anche mediante l’introduzione di requisiti obbligatori per i dispositivi che utilizzano acqua nell’ambito dell’ estensione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile, in modo da permettere un notevole risparmio.

Raccomanda quindi l’applicazione dei dispositivi domestici che utilizzano acqua, con i quali sarebbe possibile ridurre il consumo idrico totale del 19%, pari ad una diminuzione del 3,2% del volume di acqua estratto ogni anno nell’Ue.

Riducendo il consumo idrico dei prodotti connessi al consumo di energia, come rubinetti, docce e vasche, si potrebbe anche ridurre del 20% il fabbisogno di energia necessaria per riscaldare l’acqua; infine, modificando la durata delle docce, la frequenza dei bagni o l’utilizzo dei rubinetti, il consumo di acqua potrebbe ridursi del 20-30 per cento circa.

La Commissione sta avviando diverse attivita’ preparatorie in vista del riesame della politica in materia di carenza idrica e siccita’, previsto per il 2012, soprattutto in vista degli obiettivi di efficienza e, in particolare, della possibilita’ di ridurre i consumi negli edifici, di contenere le perdite d’acqua e di incentivare un uso efficiente dell’acqua in agricoltura.

I risultati di queste attivita’ confluiranno in un modello per la salvaguardia delle acque dell’Ue previsto per il 2012, nel riesame dell’attuazione della direttiva quadro sulle acque e in un esame della vulnerabilita’ delle risorse ambientali (in particolare acqua, biodiversita’ e suolo) agli impatti dei cambiamenti climatici e ad altre pressioni antropiche.