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Marea nera, Usa arrabbiati: “Subentreremo a Bp se verificheremo che non stanno lavorando bene”

24 maggio 2010 0 commenti

Marea nera nel Golfo del MessicoL’amministrazione Obama “subenterà” a Bp “se verificheremo che non stanno facendo quanto debbono” per fermare la perdita di petrolio nel Golfo del Messico. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Usa (responsabile della gestione del territorio e delle risorse minerarie) Ken Salazar che ha sottolineato come a Washington regni frustrazione e rabbia per il fatto che Bp “non abbia rispettato scadenza dopo scadenza”.

L’ultima è stata fissata dal gigante petrolifero per martedì quando inizierà a iniettare nella falla, tramite il tubo che sta intercettando sempre meno greggio dal fondo del mare, malta e cemento per tentare di sigillare la perdita.

Salazar ritiene che Bp si stia giocando tutto con la marea nera causata dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon: la società di trova ad affrontare “una crisi esistenziale”, ha spiegato il ministro, sottolineando di “non essere completamente sicuro che (Bp) sappia esattamente cosa sta facendo”.

Intanto una delegazione di alto livello dell’amminstrazione Obama si è recata nel pomeriggio di domenica sulle coste del Golfo del Messico per valutare di persona le conseguenze della marea nera. A farne parte lo stesso Salazar, il ministro della Sicurezza interna Janet Napolitano e il direttore dell’Epa, l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente, Lisa Jackson.

Oggi un portavoce della Bp, John Curry, ha detto che il quantitativo di greggio pescato dal tubo inserito nel pozzo sottomarino sta diminuendo in modo significativo. Il sifone sarebbe riuscito a succhiare nelle ultime 24 ore circa 216mila litri di petrolio. Prima invece il tubo – lungo circa 1,6 chilometri che trasporta il greggio verso una nave serbatoio – era in grado di raccogliere circa 350mila litri di greggio al giorno