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Condono: sanabili non solo le case non accatastate, ma anche gli ampliamenti

26 maggio 2010 0 commenti

Case che si affacciano sul Colosseo, Roma

Condono? Mezzo Condono? Regolarizzazione catastale? La verità è che nell’ultima versione della manovra c’è ancora quello che viene definito “condono mascherato”: la sanatoria per l’emersione delle case-fantasma si estenderà anche a quegli immobili su cui sono state effettuate variazioni e ampliamenti non denunciati al Fisco.
Il testo del comma 9 dell’articolo dedicata all’aggiornamento del catasto è chiaro: “I titolari degli immobili oggetto di interventi edilizi che abbiano determinato una variazione di consistenza ovvero di destinazione non dichiarata in Catasto, sono tenuti a procedere alla presentazione, ai fini fiscali, della relativa dichiarazione di aggiornamento catastale”. Anche in questo caso c’è tempo fino al 31 dicembre di quest’anno per mettersi in regola, altrimenti l’Agenzia del Territorio avvierà gli appositi accertamenti di concerto con i Comuni.

Il capitolo urbanistico è uno dei temi piu caldi della manovra. E anche della polemica politica. Se la manovra conterrà un condono l’opposizione del Pd sarà “dura”. Il vicesegretario democratico Enrico Letta l’ha detto aprendo l’assemblea del gruppo Pd alla Camera dedicata all’esame delle misure economiche presentate dal Governo: “Il condono mascherato sembra essere uno dei punti chiave della manovra. Ovviamente, se è come temiamo, questo sarà uno dei punti che condizionerà negativamente il nostro giudizio e sul quale più dura sarà la nostra opposizione”.

“La cosiddetta ‘regolarizzazione delle case fantasma’– attacca un altro Pd come l’Ecodem Fabrizio Vigni– apre infatti le porte ad un vero e proprio condono edilizio, destinato a creare nuovo abusivismo: chissà in quante parti d’Italia, in queste ore, si stanno tirando su ‘case fantasma’ con mattoni e cemento nient’affatto fantasma, per poi chiedere la sanatoria entro il 31 dicembre. Un’altra picconata alla legalita’, all’ambiente, alla sicurezza del territorio”.

Da parte sua il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo difende la manovra e sostiene che quella di un nuovo condono edilizio nella manovra e’ a suo avviso una falsa informazione. “Non c’e’ nessun condono edilizio _ sostiena _ e se ci fosse sarebbe molto negativo”.

Le cosiddetta sanatoria delle `case fantasma` contenuta nel decreto Tremonti, “innesca un gioco perverso che, date le implicazioni giuridiche dello strumento, non può che portare inevitabilmente al terzo condono edilizio” che sarà “devastante per il territorio del Paese e deludente per i conti pubblici”. E’ l’opinione del presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni e del presidente onorario del Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi. “La sanatoria delle cosiddette ‘case fantasma’ mediante regolarizzazione catastale, pur essendo in sé una misura fiscale, non può altro che portare al condono” aggiungono in una nota Leoni e Crespi, che spiegano: “Il meccanismo è semplice: se, da un lato, è pacifico che non tutte le ‘case fantasma’ costituiscono un abuso edilizio, cioè un illecito penale, è probabile, se non certo, dall’altro lato, che un immobile abusivo possa essere una ‘casa fantasma'”. “Se non si accompagna alla sanatoria il condono edilizio -proseguono – si potrebbero avere due risultati paradossali: la sanatoria catastale di un abuso edilizio non estinto o il pagamento allo Stato di una sanatoria per un illecito penale non estinto. E` noto infatti, che solo un condono edilizio costituisce causa di estinzione del reato. Ecco perché, a giudizio di Fai e Wwf, ci troviamo di fronte ad un condono dichiarato, più che ad un condono mascherato. D`altra parte se non ce lo regala il ministro Tremonti, il condono edilizio ce lo regalerà la maggioranza al Senato”. Le due associazioni ambientaliste, infatti, temono che l’estensione a tutto il territorio nazionale di un nuovo condono edilizio possa essere introdotto nella conversione del decreto legge sulla sospensione delle demolizioni abusive in Campania (decreto legge n. 62/2010). in questi giorni il senatore del Pdl Orsi, appoggiato da diversi senatori partenopei, ha infatti presentato un emendamento, nella sua qualità di relatore, per chiedere la riapertura in Campania dei termini del condono edilizio

Intanto anche il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha espresso una sua opinione in merito, tornando a ribadire la propria ferma contrarietà ad ogni possibile forma di condono edilizio, “ipotesi che periodicamente pare ritorni ad interessare chi ci governa”. Gli ingegneri, auspicano, viceversa, che ‘’Governo e Parlamento si impegnino seriamente a concludere in tempi brevi l’iter di progetti di legge di piu’ ampio respiro e di cui si discute da tempo, quali la riforma della legge urbanistica nazionale, la legge sulla qualita’ architettonica e una sempre piu’ attesa legge per la riqualificazione delle periferie urbane, evitando invece provvedimenti spot e parziali che, in nome di obiettivi di ripresa e di aiuto alla crisi economica, incidono pesantemente su una corretta programmazione urbanistica e sulla qualita’ della produzione edilizia nazionale’’.