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Prestigiacomo, rapporto choc: “In Italia un illecito ambientale ogni 43 minuti”

26 maggio 2010 0 commenti

prestigiacomoIn Italia le forze dell’ordine rilevano un illecito ambientale ogni 43 minuti. A fornire il dato è il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo presentando, in una conferenza stampa, il primo Rapporto sul contrasto all’illegalità ambientale: “Questo è il dato più emblematico che emerge da un’attività quotidiana nel monitoraggio del territorio”.

Inoltre, il ministro ha elencato una serie di cifre che danno conto di questa attività svolta in collaborazione con i corpi di polizia per contrastare la criminalità ambientale: “Nel 2009 sono state riscontrate oltre 12 mila attività illecite, sono state denunciate oltre 10 mila persone, arrestate 188 e sono stati effettuati 2.800 sequestri. Questo significa -ha spiegato Prestigiacomo- che ogni giorno dello scorso anno in media, sono state accertate 32 illegalità ambientali, sono state denunciate 29 persone, effettuati sette sequestri ed inoltre ogni due giorni una persona è stata arrestata”.

Questo primo Rapporto rappresenta secondo il ministro “un viaggio attraverso le modalità diverse con cui si caratterizzano gli attacchi all’ambiente, un testo che serve a comprendere per quali vie le organizzazioni criminali, ma anche i singoli, lucrano sulla violazione delle normative antinquinamento causando danni gravissimi al territorio e mettendo spesso a rischio la salute delle comunità”.

Prestigiacomo ha quindi sottolineato come per la prima volta il ministero abbia deciso di “presentare in forma ufficiale un rapporto su tutti i reati ambientali per focalizzare la situazione nel paese e per fornire a Parlamento e governo lo strumento per migliorare le politiche di contrasto alla criminalità ambientale”.

“Testimonia inoltre -ha continuato- come sia importante la lotta agli illeciti nella strategia dello Stato, la missione principale di questo ministero. Il Rapporto poi evidenzia come laddove si commettono illeciti ci siano sempre connivenze e complicità anche da parte delle istituzioni. Un sistema di illeciti che si articola in molteplici fattispecie criminali e che è in gran parte gestito da Camorra, mafia ‘Ndrangheta”.

Il ministro dell’Ambiente ha poi sottolineato come i rifiuti “rappresentino la fonte di reati più gravi che ha indotto quasi il 90% degli arresti effettuati nel 2009, ben 163, con 2.759 denunce a fronte di 1.652 controlli che hanno rivelato azioni illegali”.

Dalla comparazione dei dati 2009-2008, in base al rapporto elaborato dal comando carabinieri per la tutela dell’ambiente con il contributo di Corpo forestale dello Stato, Capitaneria di Porto-Guardia costiera, Guardia di finanza e polizia di Stato emerge “una sostanziale stabilità del numero delle illegalità rilevate che anche nel 2008 hanno superato 12 mila ma da notare un incremento del 31% degli arresti, del 17% dei sequestri e del 13% delle denunce”, ha spiegato Prestigiacomo.