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Dopo la catastrofe ‘marea nera’ Obama pensa a uno stop per le trivellazioni nell’Artico

27 maggio 2010 0 commenti

ADDITION Gulf Oil SpillL’amministrazione Obama ha in programma di annunciare la sospensione delle trivellazioni nell’Artico fino al 2011. È la conseguenza della perdita di greggio che ha portato a una catastrofe ambientale nel Golfo del Messico, ha detto il senatore democratico dell’Alaska, Mark Begich, che è stato informato dal ministero dell’Interno.

È una delle misure che Obama ha in programma di adottare in risposta alle preoccupazioni emerse da più parti sulla sostenibiltà ambientale delle perforazioni in mare. A farne le spese sarà soprattutto la Shell, che aveva previsto per quest’estate l’avvio delle esplorazioni nell’Artico.

“Sono frustrato per la sospensione – ha detto Begich,  – dello sviluppo delle perforazioni off-shore per un anno che causerà ulteriori ritardi e costi più alti nella produzione della quantità di greggio e di gas che servono a far fronte al fabbisogno nazionale”.

FERMATI I PESCHERECCI

Le autorità Usa hanno esteso di più di 20mila chilometri quadrati l’area in cui è vietata la pesca a causa della marea nera fuoruscita da un pozzo della Bp nel Golfo del Messico.

Intanto tutti i 125 pescherecci impegnati a contenere l’inquinamento causato dal petrolio sono stati fermati, dopo che almeno quattro marinai hanno lamentato nausea e giramenti di testa per essere stati a contatto con il greggio e i solventi.

La misura è stata decisa dalla Guardia costiera a titolo precauzionale e fa seguito alle polemiche sulla mancanza di attrezzature protettive per i pescatori assoldati dalla Bp.