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Contaminazione falde a Nord di Napoli: un disastro con picco tra 54 anni

28 maggio 2010 0 commenti

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Rifiuti speciali e fanghi pericolosi, a cui si aggiungono quelli non speciali e i solidi urbani, sversati per 23 anni nei terreni a Nord di Napoli, in particolare nell’area ex Resit anche dopo il sequestro dell’area nel 2004 e in totale assenza di misure di contenimento e di preservazione per l’ambiente. A sostenerlo e’ il geologo Giovanni Balestri in una relazione consegnata alla DDA di Napoli e di cui riferisce oggi ‘Il Mattino’ di Napoli. Un disastro che ha provocato, tra l’altro, l’avvelenamento della falda acquifera sottostante, nella quale sono state rilevate sostanze cancerogene. Una contaminazione che si estende oltre i profili provinciali e che mette in serio rischio la popolazione che utilizza i pozzi, anche per usi alimentari, e le parecchie attivita’ agricole e zootecniche che usano l’acqua per l’irrigazione dei campi e il beveraggio degli animali.

La relazione di Balestri evidenzia che la contaminazione potrebbe arrivare anche alla rete idrica superficiale idrica dei Regi Lagni. Per l’esperto si tratta di ”un disastro ambientale che mostrera’ tutta la sua virulenza sull’uomo tra 79 anni, nel 2064”. Infatti tanto impieghera’ il percolato, non arginato da alcuna forma di contenimento e mai smaltito, ad attraversare il tufo sottostante per poi manifestarsi. Nell’ex area Resit sarebbero state sotterrate 314 mila tonnellate di rifiuti speciali, 160.500 di rifiuti speciali non pericolosi e 305mila tonnellate di rifiuti solidi urbani. Lo sversamento delle sostanze sarebbe avvenuto fino al 2008, quindi anche dopo il suo sequestro, avvenuto nel 2004.

Le rilevazioni di Balestri confermano le dichiarazioni rese del collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo che individuano tra i responsabili dello scempio ambientale anche i suoi fratelli, l’avvocato Cipriano Chianese della Resit e chi autorizzo’ l’utilizzo di quei terreni. Il dossier di Balestri e’ stato oggetto di discussione nel corso di un vertice al dipartimento nazionale di protezione civile al quale hanno preso parte l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, il dg del ministero dell’Ambiente, Marco Lupo e il commissario alle bonifiche Mario De Biase. Vista la gravita’ della situazione, per il risanamento dell’area ex Resit sono stati stanziati ”ad horas” 50 milioni di euro.