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Unep: i servizi forniti dalla natura valgono quanto il pil mondiale

7 giugno 2010 0 commenti

Achim Steiner, direttore esecutivo dell'UNEP

Achim Steiner, direttore esecutivo dell'UNEP


I servizi essenziali forniti dalla natura, dalla fornitura di acqua al sequestro di carbonio dall’aria, fino agli ingredienti dei farmaci, valgono quanto un Pil mondiale. La stima oscilla dai 21 mila miliardi di dollari ai 72 mila miliardi di dollari, una cifra paragonabile al Pil mondiale del 2008, che ha toccato 58 mila miliardi di dollari. E’ questo uno dei dati emersi dall’ultimo rapporto dell’Unep, secondo il quale il ripristino di ecosistemi come foreste, aree umide e mangrovie, puo’ innescare profitti da diversi milioni di dollari, generare occupazione e combattere la poverta’.

Mantenere e gestire gli ecosistemi deve quindi essere una priorita’ per il futuro del Pianeta. Ma visto che oltre il 60% di questi, dalle barriere coralline a paludi e foreste tropicali, soffrono gia’ di un forte degrado, anche il ripristino diventa urgente. Secondo l’Unep, recuperare gli ecosistemi genera occupazione, in un mondo dove 1,3 miliardi di persone sono disoccupate o sottoccupate. Secondo alcune stime, la perdita dei servizi forniti dalla natura potrebbe anche avere un impatto su un quarto della produzione alimentare entro il 2050, aumentando cosi’ il rischio fame nel mondo.

”Questo rapporto – ha affermato Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma Onu per l’Ambiente (Unep) – da’ due messaggi fondamentali: il primo e’ che una cattiva gestione delle risorse naturali taglia lo sviluppo ad un livello decisamente superiore rispetto a quello della recente crisi economica. Il secondo e’ che investimenti ben pianificati nel ripristino dei servizi forniti dalla natura non solo hanno un alto tasso di profitto, ma saranno centrali per la sostenibilita’ di un mondo con crescenti aspirazioni, popolazioni, guadagni e domande rispetto alle risorse del Pianeta”. Le aree umide, la meta’ delle quali nel corso dell’ultimo secolo sono state prosciugate, forniscono servizi che valgono 7mila miliardi l’anno. Prendendo come riferimento l’ India, le mangrovie svolgono una funzione di barriera contro gli uragani, riducendo in particolare l’impatto sulle abitazioni. Il danno va da 153 dollari per casa laddove le mangrovie non ci sono, ad una media di 33 dollari nelle aree dove queste piante sono intatte. Le api ed altri insetti invece, con la preziosa funzione dell’impollinazione, incentivano la produzione agricola di almeno 153 mila miliardi di dollari l’anno.

Attualmente, circa il 75% dell’acqua dolce nel mondo arriva dalle foreste. Alcune citta’, come Rio de Janeiro, Johannesburg, Tokyo, Melbourne, New York e Jakarta, fanno affidamento sulle aree protette per la fornitura di acqua potabile ai propri residenti. Mentre sul fronte farmaci, circa tre quarti di quelli maggiormente impiegati a livello globale includono ingredienti che arrivano dalle piante, mentre l’80% della popolazione nei Paesi in via di sviluppo usa medicine tradizionali che arrivano dalle piante. Finora, le aree protette sono ancora limitate al 13% delle terre, al 6% delle coste e all’1% degli oceani del Pianeta.