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La Ue chiude in anticipo la pesca al tonno rosso. Greenpeace:”Troppo poco, troppo tardi”

9 giugno 2010 0 commenti

tonno rossoLa notizia della chiusura con una settimana di anticipo della stagione di pesca al tonno rosso, decisa dall’Ue, giunge oggi, dopo che Greenpeace e’ stata impegnata nelle ultime settimane in forti azioni di protesta contro la pesca al tonno rosso nelle acque a Sud di Malta. Nel corso di una di queste e’ stato anche ferito uno degli attivisti.

“La situazione e’ critica– spiega Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare per Greenpeace- senza azioni urgenti il tonno rosso rischia di scomparire dai nostri mari”. La chiusura della stagione di pesca per i pescherecci europei “arriva troppo tardi e dimostra che non c’e’ piu’ tempo da perdere- dice Monti- stasera i pescherecci spagnoli, francesi e greci torneranno in porto, ma e’ necessario che anche gli altri paesi del Mediterraneo fermino immediatamente le loro attivita’ di pesca”.

Insomma, “il massacro del tonno rosso infatti continua”, denuncia l’associazione, “visto che tutti i pescherecci non battenti bandiera Europea continueranno a pescare”. Le flotte non-europee “hanno a disposizione circa il 40% della quota di pesca concessa quest’anno dall’Iccat”, la commissione internazionale che gestisce la pesca del tonno rosso. Purtroppo “spesso si tratta di imbarcazioni europee che decidono di utilizzare bandiere di altri paesi per ‘convenienza’- denuncia Greenpeace- in modo da evitare stretti regolamenti comunitari”.

Il tonno rosso del Mediterraneo “e’ sempre più vicino all’estinzione, mentre l’Unione Europea si prepara a chiudere una stagione di pesca che non sarebbe mai dovuta essere stata aperta”. Con ciò, però, l’Ue fa “troppo poco, troppo tardi”. Lo dice Greenpeace, ricordando che la Commissione Europea ha deciso di chiudere con una settimana di anticipo la stagione di pesca al tonno rosso. Entro la mezzanotte di oggi i pescherecci europei dovranno tornare in porto. “La motivazione dietro questa decisione e’ che la Commissione crede che sia già stata raggiunta la quota prevista per quest’anno e non vuole rischiare che si verifichino ancora episodi di pesca illegale- rileva Greenpeace- con talmente tanti pescherecci in mare in grado di pescare decine di tonnellate di pesce ogni volta, il rischio che si superino le quote e’ troppo alto e l’Unione Europea non vuole rischiare scandali in un momento in cui l’attenzione e’ tutta puntata sul tonno rosso”.

L’Unione Europea “non avrebbe dovuto proprio aprire la stagione di pesca quest’anno– spiega Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare per Greenpeace- la decisione di oggi arriva troppo tardi e dimostra quanto Greenpeace sostiene da tempo”.

Il problema “e’ che la flotta negli ultimi anni e’ stata potenziata, spesso con sovvenzioni dei contribuenti, in maniera sproporzionata, e ha raggiunto una capacita’ di pesca di gran lunga superiore a cio’ che puo’ essere effettivamente prelevato, devastando le risorse- denuncia Monti- questo mentre la comunita’ scientifica ha ripetutamente evidenziato la crisi dello stock del tonno rosso del Mediterraneo e la necessita’ di fermare la pesca. Tali attività non sono più sostenibili né da un punto di vista ambientale né economico”.

Greenpeace chiede che “in tutto il Mediterraneo si chiuda la pesca al tonno rosso e che si creino riserve marine in zone chiave in modo da permettere alla specie di riprodursi dopo decenni di sovrasfruttamento”.

Al momento l’ammiraglia della flotta di Greenpeace, la ‘Rainbow Warrior’, e l’ ‘Artic Sunrise’ si trovano al largo dell’isola di Pantelleria. Greenpeace “continuera’ a fare azioni in mare fino al termine della stagione della pesca nel Mediterraneo per proteggere il tonno rosso- conclude la nota- ogni pesce catturato rischia di portare lo stock un passo più vicino all’estinzione”.