Le operazioni di contenimento della marea nera nel Golfo del Messico procedono positivamente. L’ammiraglio della Guardia Costiera, Thad Allen, ha confermato che ogni giorno vengono recuperati 630.000 galloni, 2.3 milioni di litri di petrolio. “Continuiamo a fare progressi”, ha detto.

Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare anche una nave cisterna dal Mare del Nord per contribuire agli aiuti. Allen spera che la capacità di contenimento possa essere aumentata fin 1.17 milioni di galloni (4.4 milioni di litri) al giorno.”Ancora non possiamo dichiarare vittoria, servono numero definitivi e assoluti” spiega.

“Oggi siamo a 15.000 barili, ma la prossima settimana ce ne saranno 28.000. Stiamo incrementando la nostra capacità di contenimento”, ha detto il capo della Guardia Costiera, che si dice preoccupato dall’aumento delle temperature nel Golfo e dalla stagione degli uragani imminente. A rischio potrebbe esserci la sicurezza dei lavoratori impegnati nel recupero del petrolio.

L’amministrazione Obama, ha fatto sapere Allen, sta discutendo con la British Petroleum di un piano a lungo termine di cassa integrazione per i dipendenti della compagnia petrolifera. Un incontro con i vertici della Bp avverrà in questi giorni per parlare dei problemi di gestione in seguito all’incidente del 20 aprile.

ULTIMATUM ALLA BP

Le autorità americane hanno lanciato un ultimatum di 72 ore alla Bp affinché il gruppo petrolifero britannico renda noti i suoi piani per bloccare la fuga di greggio dal pozzo sottomarino nel Golfo del Messico.

“Bp deve rendere conto, entro le 72 ore dal ricevimento di questa missiva, dei piani sulle sue iniziative parallele e alternative per recuperare il greggio e, in particolare, fornire un calendario di scadenze”, indica la lettera datata martedì e indirizzata al numero uno della Bp, Tony Hayward, dall’ammiraglio James Watson, il responsabile dell’amministrazione americana per il Golfo del Messico.