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Marea nera, 71 malori in Louisiana. Obama: stop ai dividendi Bp. Intanto dopo Cameron ci prova anche Kevin Costner

10 giugno 2010 0 commenti

USA GULF OIL SPILLSettantuno persone in Louisiana hanno accusato malori soprattutto di tipo respiratorio che, secondo le autorità, sono legate all’esalazioni causate dalla marea nera nel Golfo del Messico. Lo hanno riferito le autorità sanitarie locali. I sintomi sono svariati: una cinquantina di quanti hanno accusato irritazione alla gola, tosse, mancanza di respiro, irritazione oculare, nausea, dolore al petto, mal di testa lavoravano su piattaforme petrolifere oppure avevano partecipato alla ripulitura delle coste. Una trentina hanno anche denunciato di essersi sentiti male dopo aver respirato il petrolio disperso o i solventi. Otto di loro sono stati ricoverati, anche se per breve tempo (generalmente non più di un giorno).

BP: STOP AI DIVIDENDI

L’Amministrazione Obama “prenderà iniziative” per impedire la distribuzione di dividendi agli azionisti della Bp. Il viceministro della Giustizia Usa, Thomas Perrelli, durante un’audizione al Congresso, ha detto che il suo dicastero “prevede di intrapendere iniziative” contro il gigante petrolifero britannico, responsabile del disastro ambientale nel Golfo del Messico.

Le conseguenze in Borsa non si sono fatte attendere con un crollo del titolo British Petroleum. Dopo l’inizio delle contrattazioni a Londra le azioni del colosso petrolifero attorno alle 10 e 30 lasciavano sul terreno il 9,3% a 355 pence.

Anche il ministro degli Interni Usa, Ken Salazar, ha detto che l’amministrazione intende chiedere alla Bp di risarcire le altre compagnie petrolifere per le perdite che subiranno a causa della moratoria di sei mesi su nuove trivellazioni di ricerca di greggio.

Gli avvertimenti arrivano – scrive oggi il britannico Telegraph – nel momento in cui il presidente Barack Obama viene accusato di “soffocare” i pensionati britannici con i suoi attacchi contro la Bp, che hanno fatto crollare il valore della compagnia.

Prima dell’incidente alla piattaforma petrolifera della Deepwater Horizon, il 20 aprile scorso, la Bp rappresentava la maggiore compagnia britannica, con un valore di mercato pari a 122 miliardi di sterline. Da allora ha perso 49 miliardi di sterline del suo valore.

KEVIN COSTNER DAVANTI AL CONGRESSO

L’attore Kevin Costner ha difeso ieri davanti al Congresso americano l’efficacia di un’apparecchiatura in grado di separare l’acqua dal petrolio e in cui ha investito oltre 20 milioni di dollari. Costner è la seconda star di Hollywood a essere invitata a testimoniare davanti alla sottocommissione della Scienza e della Tecnologia della Camera dei Rappresentanti sulla fuga di petrolio provocata dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico.

Prima dell’attore era stato sentito James Cameron, regista di film di successo come “Titanic” e “Avatar”. Cameron, che fece anche costruire speciali sommergibili per il suo film “Abyss”, illustrò una nuova tecnica sottomarina per mettere fine alla fuoriuscita di petrolio nell’oceano. Costner ha raccontato ai membri della commissione di essere rimasto molto colpito dalla catastrofe della Exxon Valdez, petroliera incagliatasi sulle coste dell’Alaska nel 1989. Costener ha spiegato: “Da allora ho deciso di investire risorse personali per sviluppare un sistema efficace di pulizia delle maree nere”. L’attore ha addirittura fondato una società nel 1993, gestita dal fratello, con cui è arrivato a costruire una macchina in grado di trattare fino a 700 litri d’acqua mischiata al petrolio al minuto. Finora sono state costruite e testate in tutto cinque di queste centrifughe ma finora non avevano suscitato grande interesse.