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Gli Usa alla Bp: non basta quel che state facendo

12 giugno 2010 0 commenti

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Gli Stati Uniti sono insoddisfatti di come andando le operazioni di contenimento della marea nera e hanno dato alla Bp “48 ore di tempo” per incrementare gli sforzi per fermare la perdita di greggio nel Golfo del Messico. Da parte sua Barack Obama ha sentito il premier britannico David Cameron e l’ha rassicuratoche le proteste di Washington non hanno nulla a che vedere con questioni di «identità nazionale». Gli americani, ha detto il presidente statunitense in una attesa telefonata con il premier britannico, non hanno alcun interesse nell’affondare il colosso petrolifero del Regno Unito.

Ciò nonostante la Guardia Costiera statunitense è convinta che i piani della Bp per far fronte al disastro non siano sufficienti e ha dato un ultimatum alla squadra di specialisti messa in campo perchè entro un paio di giorni si inventino qualcosa di più efficace. Il contrammiraglio James Watson ha detto al capo delle operazioni della BP, Doug Suttles, che la compagnia deve fare di più perchè le stime del governo americano parlano di una perdita il doppio di quella resa nota dai britannici. La quantità di petrolio finita in mare ogni giorno è, secondo le valutazioni della Guardia Costiera, compresa tra i 25 e i 30mila barili e potrebbe arrivare a 40mila: il doppio di quella stimata dalla Bp il cui sistema di ‘catturà non riesce a recuperare più di 20 mila barili. «Temo che i vostri piani attualmente in atto non rappresentino la massima mobilitazione di risorse necessaria per far fronte alla perdita» ha scritto il contrammiraglio alla Bp, «e che non abbiano tenuto conto della possibilità di un’avaria o un altro imprevisto. Nelle prossime 48 ore la Bp deve individuare un altro modo per contenere la perdita e renderlo operativo al più presto».

Nella telefonata tra Obama e Cameron, andata avanti per circa mezz’ora, i due leader si sono detti d’accordo sulla «necessità che la Bp continui – come richiesto – a lavorare duro per garantire che siano adottate al più presto tutte le iniziative ragionevoli per far fronte a questa catastrofe», ha detto una portavoce di Downing Street. «Il presidente Obama ha detto al premier che la Bp è una multinazionale e che la frustrazione per la perdita di greggio non ha nulla a che vedere con l’identità nazionale». Da parte sua Cameron ha «sottolineato l’importanza economica che la Bp ha per il Regno Unito, gli Usa e altre nazioni». Entrambi «hanno riconfermato la loro fiducia nella peculiarità del forte rapporto tra Usa e Gran Bretagna». Niente di sostanziale quindi, almeno da un punto di vista ambientale.