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Energie rinnovabili, un decreto può mettere a rischio i certificati verdi

14 giugno 2010 0 commenti

eolicoUn decreto rischia di mettere in crisi le energie rinnovabili e il settore eolico, in forte sviluppo nel nostro Paese. Il governo sta elaborando un provvedimento in base al quale il Gestore dei Servizi Energetici non potrebbe più acquistare i certificati verdi. In contraddizione con quanto stabiliscono altri decreti la nuova misura eliminerebbe l’unico meccanismo di garanzia del sistema di sostegno alle energie rinnovabili.

A spiegare tutto ciò è stato Luciano Pirazzi, segretario scientifico dell’Anev (Associazione Nazionale dell’Energia del Vento).

Le conseguenze di tale decreto potrebbero mettere a rischio 25.000 posti di lavoro, attualmente garantiti in Italia dal mercato eolico e dal suo indotto, ma anche minare uno dei pochi comparti anticiclici che in questo periodo di crisi ha fatto segnare una crescita occupazionale.

In questi anni l’Italia ha fatto molti progressi nello sviluppo dell’energia eolica. I dati pubblicati dall’Ewea (European Wind Energy Association) posizionano infatti il nostro paese al terzo posto per nuova capacita’ installata nel 2009. In Italia la potenzialità è aumentata l’anno scorso di 1114 MW, un 11% di quella europea.

Anche se ben lontano dai due mercati leader, quello spagnolo e quello tedesco, il nostro mercato viene considerato tra quelli maturi e in forte crescita.

Cifre alla mano, nel 1999 in Italia la capacità totale di energia eolica era di 282,55 MW, nel 2004 di 1265,78. Poi,in un crescendo ininterrotto, e’ arrivata nel 2009 a 4844,80 MW. Abbastanza buone appaiono anche le prospettive per il futuro, nonostante si preveda il sorpasso da parte di altri paesi.

Esistono, come in tutti gli altri Paesi europei, difficoltà burocratiche e amministrative: per avere un permesso per un impianto eolico ci vogliono mediamente 3- 4 anni. Poi c’è il problema di una rete elettrica ancora insufficiente per assorbire tutta l’energia prodotta con il vento. Sommati a questi problemi, il decreto che il governo sta elaborando potrebbe essere una mazzata per il settore difficile da assorbire.