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Incendi in calo, dal 2000 in Italia ‘solo’ 7200 all’anno. Maglia nera il 2007

22 giugno 2010 0 commenti

Southwest WildfiresLa piaga degli incendi forestali è ampiamente sentita su tutto il territorio nazionale. “Nell’ultimo decennio si sono osservati, in media, più di 7.200 incendi ogni anno, con una superficie interessata di oltre 80 mila ettari, di cui più del 45% rappresentato da superfici boscate in senso stretto”. Lo dice l’Istat nella statistica in breve ‘Pressione degli incendi sull’ambiente. Anni 1970-2009’ diffusa oggi.

Nell’ultimo decennio “si è manifestata una riduzione sia nel numero di incendi che nella superficie interessata- rileva l’Istat- nel periodo 2000-2009, infatti, la superficie boscata incendiata e’ stata pari a quasi 40 mila ettari l’anno, contro i 50 mila ettari degli anni Settanta, i 53 mila ettari degli anni Ottanta, i 55 mila ettari degli anni Novanta”. La superficie forestale incendiata mostra, nel complesso, “un andamento simile: la dimensione media della superficie forestale interessata da incendi tende a ridursi progressivamente nel tempo, passando da 13,5 ettari per incendio negli anni Settanta a 11,6 ettari nell’ultimo decennio”.

In particolare, per numero di roghi rilevati “si segnalano gli anni 2003 e 2007, con valori nettamente al di sopra della media, dovuti, tra l’altro, all’anomalo andamento climatico rilevato nell’Italia centrale e meridionale: il 2003 e il 2007, infatti, sono stati anni secchi e caldi, con temperature particolarmente elevate e scarso apporto pluviometrico durante il periodo estivo”. Infine, nel 2007 gli incendi hanno assunto “vaste proporzioni raggiungendo una media di oltre 21 ettari a incendio”.

Va precisato, però, che la correlazione del numero di incendi e delle superfici interessate con la pioggia e la temperatura massima “non e’ necessariamente elevata”, spiega l’Istat, perché sull’estensione delle superfici percorse dal fuoco “incidono numerosi altri fattori, principalmente quelli di origine antropica, spesso associati con condizioni meteo-climatiche secche”.

Nel periodo 2005-2008 “l’anno 2007 si e’ rivelato il più critico per quasi tutte le regioni italiane, specialmente per quelle del Sud”. Se il Friuli-Venezia Giulia e la Liguria, uniche regioni in controtendenza, presentano valori inferiori rispetto all’anno precedente, nelle altre “l’incremento e’ stato significativo e spesso anche molto elevato, come osservato in Campania, dove si passa dai 471 incendi del 2006 ai 1.779 del 2007”.

Se si considera la superficie forestale incendiata in rapporto alla superficie forestale complessiva si rileva che, “nel 2008, il patrimonio incendiato è relativamente maggiore in Sicilia (con il 5,3% di superficie forestale incendiata sulla superficie forestale complessiva), in Puglia (4,7%) e in Calabria (2,9%)”.

Considerando, invece, il rapporto tra superficie forestale incendiata e superficie totale, sempre nel 2008, si colloca “prima la Calabria (1,2%), poi la Sicilia (0,7%) e poi la Basilicata (0,5%)”. Salvo poche eccezioni, come la Liguria, le percentuali di superficie forestale incendiata sulla superficie territoriale “sono molto più alte nel Sud”.

Nel 2005 “una situazione particolare si e’ verificata in Sardegna- segnala l’Istat- dove un picco anomalo di 3.044 incendi ha fatto alzare sia il totale nazionale sia quello ripartizionale, che altrimenti sarebbero stati in linea con gli altri anni (2006 e 2008)”. Il fuoco ha agito maggiormente nella provincia di Cagliari (1.289 incendi), anche se gli incendi sono stati mediamente di piccole dimensioni rispetto agli anni successivi.

Considerando l’intero periodo 2005-2008 “le regioni più devastate dagli incendi sono la Liguria al Nord, il Lazio nel Centro e, nel Mezzogiorno, la Campania, la Calabria e la Sicilia”. Al contrario, le regioni del Nord che presentano una “scarsa pressione ambientale degli incendi sono il Trentino-Alto Adige, il Veneto e l’Emilia-Romagna, al Centro l’Umbria e le Marche”, se si fa eccezione per l’anno 2007, che si e’ dimostrato piuttosto critico anche in queste regioni.

In Liguria è la provincia di Imperia, seguita da quella di Genova a detenere il primato per numero di incendi, mentre a Savona si registra la maggiore superficie boscata percorsa dal fuoco. Nel Lazio, la provincia di Latina si colloca al primo posto sia per numero di incendi che per superficie boscata interessata. In Campania la provincia di Salerno si segnala per numero di incendi e superficie percorsa dal fuoco e in Calabria e’ Cosenza a registrare i valori record del numero e delle superfici per quasi tutti gli anni. Infine, in Sicilia e’ Agrigento che, con una superficie forestale proporzionalmente bassa sul totale del territorio provinciale, supera il 50 per cento di superficie boscata in senso stretto incendiata e il 15 per cento di superficie non boscata incendiata.

Gli incendi di maggiori proporzioni si sono verificati in Valle d’Aosta nel 2005 (23 ettari in media)- segnala l’Istat- e nel 2007 nelle Marche (39 ettari, con la provincia di Ascoli Piceno che tocca 220 ettari in media) e in Abruzzo (37,5 ettari; la provincia di Pescara tocca 267 ettari e L’Aquila ben 590 ettari).

Considerando l’estensione territoriale, sono la Campania e la Calabria a presentare una maggiore incidenza nel numero di incendi nel periodo 2005-2008, con medie che oscillano tra 3,5 e 13,1 incendi per 100 chilometri quadrati. In Liguria il valore (compreso fra 5,4 e 7) non presenta variazioni rilevanti negli anni, con una leggera flessione solo nel 2008. In questa regione e’ la provincia di Imperia a mostrare le percentuali maggiori negli anni considerati (circa 10 incendi ogni 100 chilometri quadrati).