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Trentino, sull’Adamello un rifugio ‘fotovoltaico’ a 3000 metri d’altezza: idrogeno dal sole e dall’acqua

22 giugno 2010 0 commenti

adamelloIl rifugio ‘Ai caduti dell’Adamello’ in Trentino potrà produrre idrogeno dal sole e dall’acqua, sfruttando le capacità del suo impianto fotovoltaico. Il tutto a oltre 3.000 metri di altezza, cioè a condizioni ottimali per lo sfruttamento dell’energia solare. Il progetto, nato nel 2008 e ormai arrivato alle battute finali, è stato presentato oggi al Consiglio di amministrazione della Fondazione ‘Ai caduti dell’Adamello’ – presenti i presidenti delle province di Trento e Brescia Lorenzo Dellai e Daniele Molgora – dal professor Antonio Miotello, che ha coordinato l’apposito gruppo di lavoro costituitosi presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. I lavori per la realizzazione dell’impianto sono ormai pressochè ultimati: rimangono da eseguire alcuni test sulla sua resa e sulla sua sopportazione delle basse temperature.

Nei prossimi giorni il rifugio che ospitò Papa Giovanni Paolo II e il presidente della Repubblica Sandro Pertini – restituito a nuova vita qualche anno fa grazie agli sforzi congiunti delle province di Trento e di Brescia (con i comprensori e i comuni interessati, il Cai, l’Ana, il Parco nazionale Adamello-Brenta – potrà fungere da apripista anche per altri rifugi di alta montagna sul piano della produzione di energia pulita.

Il sole è una fonte straordinaria di energia, dato che l’energia irradiata in un’ora alla terra equivale a quella consumata dal pianeta in un anno. È tanto più vantaggioso sfruttare la radiazione solare quanto più alta è la quota alla quale viene catturata; a 3.000 metri la sua potenza è infatti superiore del 30% rispetto al livello del mare. Inoltre ad altezze elevate le temperature sono mediamente più basse e il clima più ventilato.