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Estrazioni offshore, bocciata la moratoria di Obama. Il governo inoltra appello: “Non ci arrendiamo, stop alle trivellazioni”

23 giugno 2010 0 commenti

Gulf Oil SpillUn giudice federale di New Orleans ha bocciato la moratoria di sei mesi sulle trivellazioni nel Golfo del Messico, decisa da Barack Obama in risposta all’emergenza della marea nera.

Il giudice distrettuale Martin Feldman ha così accolto il ricorso contro la misura presentato da diverse compagnie americane che svolgono servizi logistici, di trasporto degli operai e dei rifornimenti, per le piattaforme. Il giudice nella sua sentenza afferma che il dipartimento degli Interni non ha fornito motivi sufficienti per giustificare la moratoria che ha fermato le attività nei 33 pozzi nel Golfo e la concessione di ogni altra autorizzazione per le esplorazioni petrolifere off shore.

Feldman ha anche contestato il fatto che di fronte ad un incidente in una singola piattaforma, si presupponga che tutte le compagnie e tutte le piattaforme che operano off shore costituiscono un pericolo urgente.

LA REAZIONE DEL GOVERNO

Il segretario americano agli Affari interni, Ken Salazar, ha indicato che saranno adottate nuove misure per sospendere le trivellazioni in acque profonde, dopo che ieri un giudice ha annullato la moratoria decisa dal presidente Barack Obama.

“Riscontriamo tutti i giorni la necessità di segnare una pausa nelle trivellazioni in acque profonde, mentre il petrolio continua a fuoriuscire del pozzo della Bp”, ha indicato Salazar in un comunicato.

Un giudice della Louisiana ha annullato la moratoria sulle perforazioni in acque profonde decretata da Barack Obama, privando il presidente americano di un’iniziativa simbolica adottata in risposta alla marea nera nel golfo del Messico. Il giudice Martin Feldman ha dato ragione alle trentadue compagnie petrolifere che avevano presentato ricorso contro la moratoria di sei mesi.

La Casa Bianca ha immediatamente reagito annunciando la sua decisione di inoltrare appello.

BP DONA I RICAVI DEL PETROLIO ‘MALEDETTO’

I ricavi del petrolio per salvaguardare la natura. La British Petroleum ha deciso di donare alla ‘National fish and wildlife foundation’ i ricavi della vendita del petrolio prelevato dalla piattaforma nel Golfo del Messico, che ha provocato il più grande disastro ecologico nella storia statunitense.

Il colosso britannico ha reso noto che la fondazione userà le donazioni per supportare i progetti in difesa della natura lungo le coste del Golfo. La Bp donerà inizialmente 5 milioni di dollari. Ieri, sono stati raccolti oltre 16.000 barili di petrolio.