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Marea nera, rischio tempesta tropicale: sarebbe un disastro. Intanto l’Eni annuncia: “Restiamo nel Golfo del Messico”

25 giugno 2010 0 commenti

Gulf Oil SpillSulla zona della marea nera nel Golfo del Messico potrebbe arrivare nei prossimi giorni una tempesta tropicale a complicare le operazioni di ripulitura in corso.

È il timore di AccuWeather, un servizio meteo privato americano, che prevede l’ingresso della perturbazione nel Golfo del Messico domenica sera o al massimo nei primi giorni della prossima settimana.

A seconda dei venti, la tempesta tropicale potrebbe sospingere la chiazza di petrolio sulle coste di Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida. Nel fine settimana sono previste forti piogge a Porto Rico, sull’isola Hispaniola della Repubblica Dominicana e Haiti, in Giamaica, a Cuba e in Florida.

PRESSIONI DALLA GERMANIA, SALTA SPONSORIZZAZIONE BP

La BP non sarà tra gli sponsor la prossima settimana della festa d’estate della presidenza tedesca che in Germania si celebra ogni anno. Il colosso petrolifero è stato costretto a ritirarsi per le critiche che sono state mosse da alcuni politici di opposizione, tra gli altri il socialdemocratico Sigmar Gabriel: “Dovremmo pregare la BP di dare il suo denaro di preferenza a coloro che ne hanno un bisogno urgente, le vittime della marea nera nel Golfo del Messico”. Ancora più dura la presidente dei Verdi, Claudia Roth, per la quale “sarebbe osceno se alla festa estiva del presidente federale si mangiassero antipasti pagati dalla BP mentre nel Golfo del Messico muoiono innumerevoli uccelli ed animali marini a causa della negligenza della BP”. “La BP non vuole in alcun caso generare discussioni nell’ambito della festa disturbando in questo modo il suo intento reale”, ha argomentato la società petrolifera spiegando la scelta di non comparire più tra gli sponsor dei festeggiamenti, che quest’anno – in cui si celebra il ventesimo anniversario della riunificazione delle due Germania – dovrebbero costare circa un milione di Euro.

Intanto Bp ha ripetuto oggi di avere a disposizione la liquidità necessaria per far fronte ai costi dovuti alla marea nera nel Golfo del Messico, dopo che il crollo del 7% delle sue azioni ha sollevato preoccupazioni in merito. “Siamo in grado di far fronte a tutte le spese che continuano a crescere”, ha detto il portavoce di Bp Robert Wine. Wine ha smentito la voce diffusa da un operatore, secondo cui la Bp starebbe pensando di rifugiarsi nella bancarotta

L’ENI RESTA NEL GOLFO DEL MESSICO

L’Eni non abbandonerà il Golfo del Messico in seguito alla ‘marea nera’. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, a margine del Global Compact a New York. “Seguiremo quello che sarà deciso dai giudici o dal Governo americano – ha spiegato il top manager – nel Golfo abbiamo una produzione di 100mila barili al giorno. Nei prossimi giorni inizieremo la sospensione delle operazioni ad Appaloosa e per lo sviluppo di nuovi progetti aspettiamo le relative autorizzazioni”. Scaroni ha comunque tenuto a precisare che “la produzione di Eni non è in acque così profonde e non pone gli stessi problemi di pressione e di temperatura del giacimento di Macondo”