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Wwf: il G8 affronti anche il nodo climatico

25 giugno 2010 0 commenti

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“Il G8 deve affrontare l’incoerenza tra il suo aver riconosciuto un pericolo nell’aumento delle temperature globali al di sopra di 2 gradi e l’attuale tendenza che vede il mondo andare verso un aumento di quasi il doppio”. A chiederlo è il Wwf, in occasione dell’apertura del vertice dei ‘grandi otto’ a Huntsville, in Canada. Secondo Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia dell’associazione del Panda, “un vero indicatore di successo per il G8 sarebbe mostrare leadership sull’impegno finanziario a breve termine assunto a Copenhagen, per sostenere lo sviluppo a basso consumo di carbonio e l’adattamento climatico nei Paesi in via di sviluppo”. Il vertice che si apre oggi in Canada “rappresenta un’opportunita’ ideale per dimostrare che l’accordo di Copenhagen non e’ solo aria fritta”, aggiunge la Midulla. In base all’accordo di Copenhagen, “firmato da tutte le nazioni del G8″, tra il 2010 e il 2012 dovevano essere indirizzati ai Paesi in via di sviluppo 30 miliardi di dollari, ricorda l’ambientalista Per questo, continua, “il Wwf si aspetta che il G8 assuma un impegno di alto profilo per migliorare la salute materna e infantile nei paesi poveri e ricorda che il raggiungimento dell’obiettivo e’ legato al miglioramento della sicurezza e delle condizioni di vita dei piu’ vulnerabili tra i vulnerabili”.

“Queste persone- sottolinea Yolanda Kakabadse, presidente del Wwf international- dipendono fortemente dalla qualita’ dell’ambiente che li circonda e dagli impatti del cambiamento climatico sulla disponibilita’ di acqua e cibo, dalla salute e la sicurezza sociale”. L’ambientalista evidenzia quindi che “molti studidimostrano che le donne e i bambini sono maggiormente colpiti dai disastri naturali, dagli sbalzi estremi delle temperature, dal diffondersi di malattie in aree piu’ vaste e dalla diminuzione di cibo e acqua”.
Per cui, conclude Kakabadse, “il successo in materia di salute materna e infantile richiedera’ molto piu’ di cure sanitarie, medicine e medici”.