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Marea nera, Bp citata in giudizio: “Stop ai roghi ‘controllati’, le tartarughe marine bruciano vive”

1 luglio 2010 0 commenti

Gulf Turtle RehabNuovi guai per Bp: un gruppo di associazioni ambientaliste ha citato in giudizio l’azienda petrolifera britannica perché “brucia vive” le tartarughe marine di specie minacciate; e ha chiesto al giudice di fermare i “roghi controllati” nel Golfo del Messico. “È orribile che queste creature innocenti il cui habitat è già stato devastato dalla fuoriuscita di petrolio vengano adesso bruciate vive”, ha detto Cathy Liss, presidente dell’Animal Welfare Institute (AWI) a un giudice in Louisiana. Gli ambientalisti sostengono che sono già morte 430 tartarughe (tra cui anche quelle di specie più rare, come la tartaruga di marina di Kemp’s Ridley) e che la Bp dovrebbe spostare i rettili prima di appiccare i fuochi.

Quella cui le tartarughe sono condannate, scrivono le associazioni ambientaliste, è una “morte orribile”. La causa è stata istruita presso la Corte della Luisiana dall’Animal Welfare Institute, insieme con il Centro la per Diversità Biologica, e altre associazioni che si battono per la difesa delle tartarughe e dell’ambiente. La notifica della violazione della legge federale è stata data alla British lunedì scorso. I ricorrenti hanno accusato la multinazionale britannica di aver violato l’Atto sulle specie animali a rischio, che richiede il rispetto di tutte le leggi federali. I ricorrenti hanno chiesto alla Corte di impedire alla Bp di continuare a bruciare petrolio nel Golfo del Messico, attività che ferisce e uccide le tartarughe marine.

Inoltre l’Animal Welfare Institute chiede di fermare subito i roghi finché non si troverà un modo che garantisca la sopravvivenza di questa specie. “È importante ripulire il mare dalla tremenda fuoriuscita di petrolio” commenta Cathy Liss “ma è altrettanto importante farlo senza compromettere la vita degli animali in maniera sconsiderata. Speriamo che i nostri sforzi servano a proteggere le tartarughe marine la cui esistenza è appesa a un filo”.