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Federparchi: con i tagli del 50% messi in Finanziaria le aree protette rischiano la chiusura

3 luglio 2010 0 commenti
I parchi hanno l'acqua alla gola

I parchi hanno l'acqua alla gola

‘Chiederemo al ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo, di incidere sul maxi-emendamento”. A dirlo il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, ieri nel corso di una conferenza al Senato, dopo un incontro con i gruppi parlamentari sulla manovra finanziaria che, all’articolo 7, ”per come e’ scritto” taglia del 50% le risorse ai parchi nazionali passando dall’attuale base di circa 50 milioni a 25. ”Porteremo avanti quella che noi riteniamo una giusta correzione della manovra finanziaria – aggiunge Sammuri – e ovviamente facciamo anche un incontro il ministro dell’Ambiente che sappiamo condivide le nostre preoccupazioni”. Tagliando in questo modo le risorse dei parchi, spiega il presidente di Federparchi, ”vengono portati quasi alla chiusura e in pericolo ci sono le spese correnti: dagli stipendi dei dipendenti fino al pagamento delle bollette, spese che gia’ assorbono il 50% del totale”. In piu’, si potrebbero perdere i sistemi di vigilanza delle aree protette, i danni provocati dalla fauna, e secondo il presidente del parco del Pollino, Domenico Pappaterra, ”a rischio sono anche i piani anti-incendi boschivi, per quali ogni anno vengono impiegate risorse pari a circa 300 milioni di euro”. Per Sammuri, poi, anche il turismo ne sarebbe penalizzato: ogni anno i parchi ricevono 35 milioni turisti con ”un indotto notevole anche per le casse dello Stato che potrebbe non avere piu’ questo introito”. All’incontro con i gruppi del Senato ”ci siamo affidati a loro per tradurre in un emendamento le nostre richieste”. La norma in questione (art.7) – rilevano i presidenti dei parchi intervenuti – tratta, di fatto, i 24 parchi nazionali come enti o fondazioni ”non tenendo in considerazione la diversita’ del patrimonio da gestire”. Infine, Sammuri spera, insieme con gli altri presidenti, di ”non dover, anche solo simbolicamente, riportare le chiavi dei parchi al ministero tra tre mesi”.

SENATORI ECODEM (PD) E’ RISCHIO CHIUSURA

“Se passa questa manovra finanziaria molti dei 24 parchi nazionali italiani dovranno chiudere i battenti”. All’articolo 7 della Manovra “e’ previsto infatti il dimezzamento dei circa 50 milioni di contributi del ministero dell’Ambiente, il che impedirebbe a molti enti parco semplicemente di pagare gli stipendi al personale”. Questa la denuncia dei senatori Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente e Francesco Ferrante, responsabile per le Politiche per i cambiamenti climatici del Pd, presenti alla conferenza stampa di Federparchi che ha chiesto la cancellazione di questa norma insensata. “I parchi nazionali rappresentano un patrimonio ambientale di valore inestimabile e custodiscono le aree piu’ pregiate del paesaggio italiano nelle quali si incarna una parte importante della stessa identita’ nazionale. Condannarli a morte- concludono senatori Pd- e’ un atto di stupidita’ anche in termini economici, visto il contributo che il territorio protetto fornisce gia’ oggi alle diverse economie, dal turismo all’agricoltura di qualita’, che basano la loro forza sulla qualita’ ambientale e che incontrano una domanda crescente da parte dei cittadini”.

LEGAMBIENTE: MAXIEMEDAMENTO COLPISCE LA BIODIVERSITA’

Le aree protette sono già allo stremo. I finanziamenti attuali coprono già con difficoltà i costi della gestione e dell’organizzazione di questi preziosi presidi di biodiversità. Ridurre del 50% le risorse vuol dire condannare i parchi all’immobilità se non alla chiusura». Così Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente ha commentato la misura introdotta nella Finanziaria che, di fatto, condannerebbe il futuro delle aree naturali protette in Italia, a margine dell’incontro avvenuto al Senato, tra i rappresentanti dei Parchi e i gruppi parlamentari. «Solo attraverso una nuova politica basata su concreti investimenti strategici e valorizzazione delle qualità territoriali, -sottolinea- sarà possibile rilanciare con criterio la funzione degli enti preposti alla salvaguardia della natura e della biodiversità. La mannaia del Maxiemendamento invece, rischia di abbattersi non solo sulle esperienze positive di tutela del paesaggio e delle parti più fragili del nostro territorio, ma anche di condannare un pezzo significativo dell’economia legata al turismo sostenibile, alle produzioni agroalimentari di qualità, alle attività educative e formative per i giovani»

D’ALI’ (PDL): IL GOVERNO STA CERCANDO UNA SOLUZIONE

”In commissione Ambiente abbiamo gia’ affrontato il nodo delle risorse ai parchi nazionali. Il governo e’ al lavoro per risolvere la problematica’‘ che ”se confermata sarebbe di pregiudizio per l’equilibrio” di gestione dei parchi. Cosi’ il presidente della commissione Ambiente del Senato, Antonio D’Ali’, commenta l’allarme espresso dai vertici di Federparchi sul rischio di chiusura con il taglio del 50% delle risorse. ”La preoccupazione per un eventuale ridimensionamento delle risorse destinate ai parchi nazionali – afferma D’Ali’ – e’ stata oggetto di un puntuale intervento nel parere reso dalla commissione Ambiente del Senato sulla manovra”. Siamo certi, continua il senatore, che ”anche attraverso l’intervento del ministero si dara’ un puntuale chiarimento lavorando sia sul contenuto della manovra, sia sugli eventuali correttivi che il ministero vorra’ proporre per risolvere una problematica che se dovesse essere confermata sarebbe sicuramente di reale pregiudizio per l’equilibrio gestionale dei nostri parchi nazionali”.