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Marea nera, operazioni a rilento. Ora si spera nella ‘nave gigante’. Che tarda

5 luglio 2010 0 commenti

OIL-SPILL/Le operazioni di recupero del greggio nel golfo del Messico sono riprese parzialmente ieri, dopo l’interruzione di alcuni giorni dovuta al maltempo e all’arrivo dell’uragano Alex. “Stiamo pompando petrolio in Louisiana, ma non in Alabama, Mississippi e Florida”, ha dichiarato Stephanie Hebert, portavoce della Guardia costiera, citando i quattro stati americani toccati dalla marea nera. “In alcuni di questi stati non bruciamo petrolio”, ha aggiunto, spiegando che la ripresa delle operazioni di soccorso è ancora parziale “in ragione delle condizioni meteorologiche”.

Dal passaggio dell’uragano Alex non lontano dalla zona interessata dalla marea nera, le operazioni di recupero del petrolio e di pulizia delle coste sono perturbate e procedono a rilento. Tutte le speranze di risolvere la situazione, in maniera definitiva, sono rivolte attualmente sulla nave taiwanese “A Whale”, la più grande del mondo adibita alla raccolta di petrolio in superficie. Da sabato la nave è impegnata in alcune prove di raccolta del greggio, che proseguiranno per tutta la giornata di oggi, ha indicato Stephanie Hebert.

La nave, le cui dimensioni sono pari a quattro campi di calcio la nave ha la capacità di separare dall’acqua una quantità di petrolio pari a circa 500mila barili al giorno, un volume 250 volte superiore a quello ottenuto complessivamente dalle altre 550 imbarcazioni attualmente dispiegate sulla superficie del Golfo. Tramite 12 aperture realizzate su ciascun lato, l’enorme nave-container aspira l’acqua contaminata per poi ripulirla e riversarla in mare, trattenendo il greggio in un’apposita stiva.

E però da vedere se la super nave mangiapetrolio sarà impiegata davvero. La “A Whale” sarebbe dovuta entrare in azione da domani nel Golfo del Messico non ha ancora superato i test richiesti dalle autorita’ americane e per questo non e’ ancora stato deciso se potra’ o
meno essere utilizzata. Lo ha reso noto un portavoce della societa’ proprietaria della ‘A Whale’, precisando che i test ai quali e’ stata finora sottoposta non hanno dato risultati attendibili a causa delle cattive condizioni del mare, e le autorita’ sono costrette ad attendere prima di dare il via libera al dispiegamento dell’ imbarcazione.

Il gigante petrolifero britannico BP, che si è impegnato a versare 20 miliardi di risarcimenti alle vittime della fuga di greggio, ha comunicato nei giorni scorsi che la marea nera è già costata alla compagnia 2,65 miliardi di dollari. Tuttavia le autorità hanno allargato la zona di divieto di pesca nel Golfo al di là dell’attuale limite del nord-ovest al largo della Louisiana, portandola al 33,5% delle acque federali del Golfo. Nonostante la marea nera le autorità hanno insistito comunque sul fatto che il pescato locale venduto al mercato è stato analizzato ed è idoneo al consumo.