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Città metropolitane a rischio salute. Male Napoli, bene Firenze e Bologna

6 luglio 2010 0 commenti

Nelle città metropolitane si muore di più perchè l’ambiente è più malato. E’ quanto emerge dalla prima edizione del “Rapporto osservasalute aree metropolitane 2010″ redatto dall’Osservatorio nazionale per la salute nelle regioni italiane, che ha sede presso l’università Cattolica di Roma. Se la mortalità in generale tra il 2000 e il 2004 è diminuita, a livello territoriale il primato negativo spetta alla provincia di Napoli dove si registrano i tassi maggiori di mortalità sia per gli uomini che per le donne, mentre i valori minimi si riscontrano a Firenze.

E in città si muore di più: in quasi tutte le province metropolitane, ad eccezione di Bologna e Firenze, si registrano sia per gli uomini che per le donne, valori superiori del tasso di mortalità rispetto alla media nazionale, segnale che, quando non ben affrontati, i fattori di rischio si manifestano con maggiore intensità nelle aree urbane rispetto al resto del Paese. E nelle aree metropolitane anche l’ambiente è più malato, più deteriorato rispetto alle altre aree del Paese. Che l’ambiente non sia ottimale, rileva il rapporto, lo si vede innanzitutto dall’indice di attenzione all’eco-compatibilità: solo due tra le 15 aree metropolitane italiane, Venezia e Bologna, si trovano nella top ten della classifica dei 111 comuni capoluogo di provincia. Le altre città metropolitane occupano posizioni molto più in basso nella classifica generale.
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Incrementi dell’indice si sono registrati a Trieste (5,26%), Catania (3,11%), Milano (3,04%) e Torino (2,72%). Le città che, invece, presentano un decremento sono Napoli (-2,24%), Messina (-1,34%), Palermo (-1,19%), Firenze (-0,75%) e Bari (-0,73%). Ancora, per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, va male a Messina e Napoli, dove si registra un notevole incremento di sforamento dei limiti del Pm10. Infine, resta pressocchè stabile la disponibilità di verde urbano in Italia, con alcune eccezioni: Venezia, Catania e Reggio Calabria aumentano il loro verde urbano mentre Roma, che comunque è prima per questo dato e l’unica città che supera in maniera consistente la media nazionale, registra una diminuzione di 8 m2 per abitante. Valori particolarmente bassi si riscontrano sia in città del Sud che del Nord, in particolare a Messina, Bari, Reggio Calabria, Trieste e Milano.